mercoledì 31 dicembre 2008

How do you measure a year?


Five hundred twenty-five thousand
Six hundred minutes,
Five hundred twenty-five thousand
Moments so dear.
Five hundred twenty-five thousand
Six hundred minutes.
How do you measure, measure a year?

In daylights, in sunsets, in midnights,
In cups of coffee,
In inches, in miles, in laughter, in strife.

In five hundred twenty-five thousand
Six hundred minutes...
How do you measure
A year in the life?

How about love?
How about love?
How about love?
Measure in love.

Seasons of love.
Seasons of love.

Five hundred twenty-five thousand
Six hundred minutes!
Five hundred twenty-five thousand
Journeys to plan.

Five hundred twenty-five thousand
Six hundred minutes...
How do you measure the life
Of a woman or a man?

In truths that she learned,
Or in times that he cried.
In bridges he burned,
Or the way that she died.

It's time now to sing out,
Tho' the story never ends...
Let's celebrate...
Remember a year in the life of friends.
Remember the love!
Remember the love!
Seasons of love!

Oh you got to got to
Remember the love!
You know that love is a gift from up above
Share love, give love, spread love...
Measure, measure your life in love.


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Distanza:
24,370 km
Tempo:
2 06' 00''
Velocità media:
11,60 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.359,598
km corsi negli ultimi 12 mesi:
2.166,629

sabato 27 dicembre 2008

I love this town...

Felicità è correre all'alba sulle banchine sferzate dal vento e avere un berretto nuovo.

Visualizzazione ingrandita della mappa
Distanza:
19,600 km
Tempo:
1 44' 00''
Velocità media:
11,31 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.328,378
km corsi negli ultimi 12 mesi:
2.136,434

martedì 23 dicembre 2008

Lawrence d'Arabia

Il piccoLo mi ha appena regalato un lussuoso prodotto di bellezza. Sull'etichetta che l'accompagna c'è scritto:
Racchiuse nei Segreti di Terre Lontane si celano fragranze che da tempo immemorabile, in Oriente, preludono e accompagnano i riti segreti dell'arte amorosa. Mirra, dono prezioso d'amore: questa soave fragranza orientale accarezza la pelle con note dolcemente inebrianti per i sensi e per il cuore...
Per i prossimi trenta secondi farò finta di non conoscerlo da una vita, di non essergli andato dietro per anni, di non avergli già dichiarato il mio eterno amore e di non sapere che gli piacciono le ragazze. Dopodiché, impasterò quattro chili di struffoli perché il Natale si avvicina e mi serve qualcosa con cui placare il mio bisogno d’affetto.

Distanza:
12,133 km
Tempo:
50' 00''
Velocità media:
14,56 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.331,087
km corsi negli ultimi 12 mesi:
2.127,151

domenica 21 dicembre 2008

Tre giorni che non corro

Venerdì strudel. Sabato passatelli. Domenica frolla di nocciole con cioccolato e lamponi. Un ragazzo da sposare (astenersi mercenari e perditempo).

venerdì 19 dicembre 2008

Appena sfornato!

Senza i consigli di Per, Spa, Macsi, Marcelo e WonderWoman non ci sarei mai riuscito. Grazie a tutti! Fra quattro ore devo essere in palestra (masochismo e insonnia...).

giovedì 18 dicembre 2008

La busta uno, la due o la...?

Domani cena di Natale da Petit. Devo preparare un dolce senza troppe uova e senza panna o cioccolato (destino ingrato: uova, panna e cioccolato sono gli ingredienti base della mia pasticceria). Quasi quasi mi cimento nello strudel anche se non l’ho mai fatto (c’è sempre una prima volta). Ho trovato quattro ricette molto simili fra loro, quale faccio? Avete idee, consigli, suggerimenti? E soprattutto, a quale scuola appartenete? Mele gialle, verdi o renette? Mandorle, noci o nocciole? Ci vorrebbe Simone.


BUSTA UNO (rapida)

farina di frumento...250 gr
uova...1
olio di oliva...20 gr
sale...una presa
acqua tiepida
mele...8
limoni...1
cannella...un pizzico
zucchero...100 gr
nocciole...40 gr
rum...mezzo bicchierino
pangrattato...una manciata

Sbucciate le mele, affettatele eliminando i torsoli e mettetele in una terrina. Aggiungete lo zucchero, la cannella, il succo del limone, uno spruzzo di rum, le nocciole tritate e mescolate il tutto.

Preparate la pasta lavorando con poca acqua tiepida la farina, l'uovo, l'olio e un pizzico di sale. Stendete la pasta fino a formare un sottile rettangolo della grandezza desiderata, che cospargerete di pangrattato.

Adagiate sulla sfoglia il composto della terrina e arrotolate il dolce. Sistematelo su una placca e cuocete in forno a 180°C per 40 minuti.


BUSTA DUE (profumata)

farina...250 gr
uova...1
olio d'oliva...2 cucchiai
sale...un pizzico
acqua
mele...2 kg
limoni...1
cannella in polvere
zucchero...80 gr
uva passa...50 gr
pinoli...50 gr
pangrattato...150 gr
burro...250 gr
zucchero a velo

Impastate la farina con l'uovo, l'olio e un pizzico di sale, aggiungendo l'acqua necessaria a darle consistenza (circa mezzo bicchiere). Lavorate la pasta fino a renderla liscia ed elastica, formate una palla che ungerete e farete riposare per mezzora.

Sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a fette sottili.

Fate tostare il pangrattato in 150 g di burro.

Stendete la pasta su un canovaccio infarinato e stendetela sottilissima. Spennellate la sfoglia con il rimanente burro fatto liquefare.

Distribuite il ripieno in modo che rimanga libera una fascia finale: prima distribuite il pangrattato, poi le mele e cospargete il tutto con lo zucchero, l'uva passa fatta rinvenire in acqua tiepida, i pinoli, la scorza grattugiata del limone e un pizzico di cannella.

Aiutandovi con il canovaccio arrotolate lo strudel iniziando dal lato con il ripieno, poggiatelo poi su una teglia unta e spennellatelo con burro fuso. Fate cuocere lo strudel a 180 °C per mezzora e servitelo ancora tiepido, cospargendo la superficie con zucchero a velo.


BUSTA TRE (dagli anni 50 con furore)

farina...300 gr
zucchero semolato...20 gr
burro...100 gr
uova...1
sale
mele renette...500 gr
limoni...1
zucchero...una cucchiaiata
uva sultanina...50 gr
mandorle...50 gr
burro...50 gr
marmellata di mele...100 gr
pane grattugiato...due cucchiaiate
farina...(poca)

Imburrate e infarinate una placca del forno

Versate sulla spianatoia la rimanente farina e fate la conca, al centro mettetevi due pizzichi di sale, lo zucchero, un uovo intero e il rimanente burro precedentemente fatto sciogliere in una casseruolina su fuoco bassissimo. Impastate fino a quando tutti gli ingredienti si saranno ben legati: la pasta dovrà riuscirvi piuttosto morbida, senza appiccicarsi alle dita. Quando la pasta si presenterà ben liscia, arrotolatela fra le mani a palla, avvolgetela in un foglio di carta oleata o in un canovaccio e mantenetela in frigorifero, nella zona più bassa per almeno un'ora. Nel frattempo preparate il ripieno.

Ammollate l'uva sultanina in acqua tiepida o, meglio ancora, in un po' di liquore Kirsch e lasciatevela fino a quando si sarà gonfiata. Scottate le mandorle in acqua bollente, scolatele, sbucciatele, dividetele a metà, poi tagliatele a filetti. Lavate le mele, sbucciatele, tagliatele prima a fettine eliminando il torsolo, poi dividete queste ultime a metà (in tale modo rimarranno imprigionate meglio nella pasta al momento di arrotolarla). Versate in una terrina le mele, aggiungetevi la marmellata, l'uvetta ed eventualmente il liquore dove l'avete lasciata a macero, poi mescolate per ben legare gli ingredienti.

Togliete la pasta dal frigorifero, stendetela dapprima con il matterello sulla spianatoia infarinata, oppure sul tavolo di cucina coperto da una tovaglietta sempre infarinata; poi, per rendere la pasta ben sottile, finite di tirarla, delicatamente, con il palmo delle mani. Questa operazione dovrà essere eseguita con delicatezza per non rompere la pasta. Pennellate la pasta con un po' del burro fuso; stendetevi sopra la farcia badando di distribuirla uniformemente e cercando di lasciare scoperto un margine di circa due centi-metri lungo i bordi. Ripennellate di burro la pasta tutt'attorno.

Cospargete le mele di pane grattugiato fatto scaldare in un po' del rimanente burro fuso, profumate con la scorza grattugiata del limone (volendo, potete anche sostituirla con quella d'arancia). Arrotolate lo strudel su se stesso con molta delicatezza per non rompere la pasta. Schiacciate la pasta alle due estremità e ripiegatela verso l'interno per impedire alla farcia di uscire durante la cottura. Pennellate la superficie con il rimanente burro fuso e distribuitevi sopra, qua e là, i filetti di mandorle. Spolverizzate infine con lo zucchero semolato.

Sollevate lo strudel con due spatole e appoggiatelo sulla placca imburrata (alle cuoche meno esperte consigliamo di arrotolare lo strudel dopo averlo appoggiato su un canovaccio e di servirsi di quest'ultimo per accompagnare la pasta mentre viene arrotolata; anche al momento di appoggiare lo strudel sulla placca sarà più semplice farvelo scivolare sollevandolo con il canovaccio). Ponete in forno moderato (170° sul termostato) lasciandovelo per circa un'ora.

Sfornate il dolce, lasciatelo riposare per qualche minuto, sollevatelo con due spatole e appoggiatelo su un vassoietto di legno coperto da una piccola stuoia, oppure su un vassoio di vimini coperto da un tovagliolo, e lasciatelo raffreddare completamente prima di servirlo. Volendo, quando lo strudel sarà completamente freddo, potete spolverizzarlo di zucchero al velo.


BUSTA QUATTRO (versione austriaca: Wiener Apfelstrudel)

farina...300 gr
zucchero semolato...20 gr
burro...100 gr
uova...1
sale
mele renette...500 gr
limoni...1
cannella in polvere
zucchero...150 gr
noci sgusciate...50 gr
uva sultanina...100 gr
pane grattugiato...due cucchiaiate
uova...1
Kirschwasser

Imburrate e infarinate una placca. Impastate la rimanente farina con due pizzichi di sale, lo zucchero, il rimanente burro e l'uovo (la pasta dovrà riuscirvi piuttosto morbida); lavoratela fino a quando si presenterà ben liscia e mettetela in frigorifero per un'ora circa.

Ammollate l'uva sultanina in un poco di Kirschwasser. Tritate grossolanamente le noci (potete anche sostituirle con le mandorle). Lavate le mele, sbucciatele, privatele del torsolo e tagliatele a fettine, versatele in una terrina, spolverizzatele con un cucchiaino di cannella, la scorza grattugiata del limone, il pane grattugiato; aggiungetevi l'uvetta scolata dal macero, le noci e lo zucchero e mescolate.

Stendete la pasta in una sfoglia il più sottile possibile (gli Austriaci la stendono fino a renderla leggera tanto da leggere in trasparenza un giornale posto al di sotto di essa). Per rendere la pasta così sottile terminate di tirarla, molto delicatamente, con il palmo delle mani.

Pennellate i bordi della sfoglia con l'uovo sbattuto, stendete su questa il composto di mele, quindi arrotolatela su se stessa a guisa di salame; infine sigillate le estremità del rotolo appiccicando la pasta.

Pennellate lo strudel con l'uovo sbattuto avanzato. Ponetelo in forno moderato; quindi, sollevatelo con due spatole e appoggiatelo sulla placca a 170° per circa un'ora. Sfornate lo strudel e lasciatelo riposare per qualche minuto sulla placca, quindi staccatelo da quest'ultima e appoggiatelo provvisoriamente su un vassoio. Prima di servirlo lasciatelo raffreddare.
Distanza:
17,592 km
Tempo:
1 20' 00''
Velocità media:
13,19 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.341,146
km corsi negli ultimi 12 mesi:
2.135,368

martedì 16 dicembre 2008

Cos'è successo? Sei cambiato...


La prima volta che ti ho incontrato non mi sei affatto piaciuto. Avevi intorno un mucchio di amici e tutti si prendevano cura di te. Ho pensato: "Questo non dura nemmeno una settimana". Mi sbagliavo.

C'è voluto un po' di tempo, ma ho imparato a conoscerti. Ho imparato ad amare la tua precisione, la tua costanza, la tua ossessione per le scadenze, il modo in cui resisti alle avversità e la generosità con cui ti offri alle persone, così, semplicemente, senza chiedere nulla in cambio.

Mi hai detto: "Non ti affezionare, resterò soltanto un anno". Ho risposto "Va bene. Un anno è meglio di niente. E poi dove andrai?". "Non lo so, vedremo. Forse a Bologna".

Da allora ci siamo visti ogni giorno. Certi giorni anche due o tre volte, giusto il tempo di uno sguardo e via, ma l'intensità di un rapporto non si misura solo in ore, minuti e secondi. Te l'ho sempre detto e te lo ripeto ancora.

Era bello starti accanto, guardarti, seguire il tuo lavoro, vedere la mia vita che si intrecciava con la tua, restare fermi e meditare insieme sui miei tanti, troppi casini. Mi auguravi il buongiorno ogni mattina e mi aspettavi in piedi quando tornavo a casa troppo tardi. Sapevo che non poteva durare a lungo, me l'avevi detto.

Qualche giorno fa sono riapparsi i tuoi amici. Ti giravano intorno in un modo che non prometteva niente di buono. Ho pensato: "Ecco, l'anno è finito: il nostro tempo è scaduto, tra poco se ne andrà".

È successo qualcosa. Sei cambiato. Non parli più di Bologna. Adesso dici "Torino". Non importa. Caro Totem dell'Alta Velocità, sono contento di passare un altro anno insieme a te.

Distanza:
17,462 km
Tempo:
1 20' 00''
Velocità media:
13,10 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.334,604
km corsi negli ultimi 12 mesi:
2.127,848

domenica 14 dicembre 2008

aa053

Il natale mi sta uccidendo. Le mappe di Google sono impazzite. L'altra notte ho vomitato dal naso (mentre stavo dormendo: per poco non ci lasciavo la pelle).Questo testo lo metto appena mi riprendo
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Distanza:23,980 km
Tempo:1 57' 00''
Velocità media:12,30 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:1.328,188
km corsi negli ultimi 12 mesi:2.110,386

giovedì 11 dicembre 2008

Last minute theatre

Continua la settimana della cultura su duepiedisbagliati (ma non fateci l’abitudine perché finirà presto).

L’altra sera, un’amica inglese di passaggio in città ha preteso che l’accompagnassi a teatro. Dopo una serie di veti incrociati e di reciproche concessioni (io volevo vedere Riccardo III al Libero, lei Filumena Marturano al Piccolo; lei un classico, io un allestimento moderno), ci siamo accordati per Il feudatario, commedia di Goldoni ignota a entrambi eppur degna di un box azzurro su ViviMilano (e questo la dice lunga sulla capacità dei giornali, anche di quelli peggiori, di orientare le nostre scelte).

La storia è semplice. Un vecchio feudatario muore. Lascia un figlio legittimo e una figlia adulterina. Lui eredita il titolo e i beni. Lei viene spogliata di tutto. Il giovane, però, ha altri interessi e vorrebbe scappare, soprattutto dalla madre e dalle aspettative dei sudditi. Alla fine sposerà la sorella: amore e potere troveranno un equilibrio e tutti vivranno felici e contenti. In confronto, La schiava Isaura è un capolavoro di drammaturgia. Fortuna che al CRT hanno riscritto il testo, abolito i congiuntivi e puntato su un'atmosfera assai gotica. Da principio, non si capisce niente, poi gli elementi cominciano a sommarsi tra scene di autoerotismo, fellatio, accoppiamenti vari e un incesto non troppo traumatico. A contorno, invece dei soliti Arlecchino e Pantalone, un grillo parlante senza morale e un amministratore privo di etica. Non è lo spettacolo più bello del mondo ma è divertente ascoltare i commenti all’uscita: non se ne trovano due uguali. E poi, sempre meglio che guardare in pacchi in tivù.

Se vi ho incuriosito, va in scena ancora oggi e domani (non attira folle oceaniche per cui non occorre prenotare). [Video 1] [Video 2]
Non c'entra niente ma lo scrivo lo stesso: ho perso un altro chilo, questa mattina pesavo 73. Pessimismo e fastidio. Spero sia solo la bilancia tarata male.

Distanza:
17,332 km
Tempo:
1 20' 00''
Velocità media:
13,00 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.315,191
km corsi negli ultimi 12 mesi:
2.106,466

martedì 9 dicembre 2008

La mostra perfetta

Io di arte ne capisco quanto di economia e forniture idrauliche: veramente poco. Ho passato intere giornate agli Uffizi, al Moma, al Louvre o all’Hermitage, ma non ricordo che un paio d’opere per ciascuna raccolta. Per ragioni puramente biografiche, posso vantare una certa conoscenza del British Museum e della National Gallery a Londra. In nessun caso, però, ho saputo esprimere un giudizio più articolato di mi piace/non mi piace. Anzi, di solito mi rapporto con l’oggetto in questione usando un parametro oltremodo personale: lo vorrei in casa? La Nike di Samotracia: sì. La Gioconda: no. Per il Tondo Doni mi manca la stanza adatta. Mirò, Mondrian e Kandinsky nemmeno in bagno. Guernica la metto in cucina, perché c’è un bue. Seurat in salotto, con Iris e Girasoli, ma su pareti diverse, forse ci vorrebbe uno studio, così non entrano in conflitto. Botticelli: no. Jeff Koons: mai e poi mai.

Il problema dei grandi musei, come delle grandi mostre, è l’effetto supermercato. C’è troppo di tutto e nessuno che ti aiuti scegliere. Anche le guide del Touring coi loro asterischi sono una solenne fregatura: certe pale, quadri e sculture sono meno eccitanti delle foto della mia bisnonna. Se proprio si tratta di capolavori, almeno spiegatemi perché. Sprecate dieci righe di inchiostro e fatemi sentire meno ignorante davanti a questa illustre crosta o a quella tonnellata di marmo.

Sono stato a vedere il Caravaggio Odescalchi a Palazzo Marino. È la mostra perfetta: un solo quadro e venti minuti di filmati per spiegarlo. Neri Marcorè è assolutamente chiaro. Ho capito pure io: le linee, i colori, le luci, la materia, l’uomo, Gesù, l’albero, il cavallo... La principessa Odescalchi è blasé quanto basta e la restauratrice non si perde in sproloqui. Nella Sala Alessi si avanza in quattro tempi, così potete vederlo da molto lontano fino a molto vicino. E pure da dietro (chi avrebbe mai immaginato che sul retro ci fosse un parquet in cipresso?).

C’è solo una cosa che nessuno mi ha voluto chiarire. Perché è la Conversione di Saulo se da millenni ripetiamo la storia di San Paolo folgorato sulla via di Damasco?

Affrettatevi, rimane esposto fino al 14 dicembre.
Distanza:
17,202 km
Tempo:
1 20' 00''
Velocità media:
12,90 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.308,776
km corsi negli ultimi 12 mesi:
2.099,149



© itboy_76