sabato 13 marzo 2010

Rompete le coppie

Sono anni che lo ripeto. Bisogna spezzare le coppie. Facciamo finta che abbiate un tavolo abbastanza comodo, un fidanzato o una fidanzata e quattro amici e i relativi reciproci ospiti a cena. Evidentemente si tratta di un'ipotesi accademica perché la mia scatola è sprovvista di un tavolo degno di questo nome, dieci persone non saprei dove metterle e la cucina è così ben equipaggiata che, a stento, potrebbe soddisfare il palato dell'utente medio di McDonald's. Che succede? Se non siete abbastanza rapidi nel distribuire i posti, i componenti delle varie coppie si accomoderanno uno accanto all'altro. E le coppie che già si conoscono cercheranno di stare vicine, occupando un capo del tavolo, di solito quello più lontano da voi. Risultato: molte ore più tardi, mentre sarete intenti a rigovernare casa, srotolando chilometri di domopack intorno agli avanzi del vitello tonnato e lanciando i piatti dentro la lavastoviglie con la precisione di un cecchino a Sarajevo, vi accorgete di aver passato tutta la serata parlando con l'individuo che adesso giace riverso in poltrona russando come un cinghiale, lo stesso individuo che vedete più o meno ogni sera, e vi chiederete: ma perché ho fatto tutta questa fatica? Già: perché le coppie, il più delle volte, nelle occasioni pubbliche smettono di comportarsi come individui dotati di una coscienza autonoma ed iniziano a ballare un allegro minuetto di frasi in codice che capiscono solo loro, si scambiano carinerie collaudate e affrontano sempre gli stessi argomenti possibilmente con gli stessi interlocutori (esistono poi delle variazioni sul tema: i miei genitori, ad esempio, sono quasi quarant'anni che portano in scena uno spettacolo pirotecnico fatto di reciproci insulti e disprezzo per il prossimo che la prima volta può anche divertire ma la seconda sa tanto di cliché). Se invece avete l'accortezza di intervenire per tempo, magari con dei segnaposto vergati a mano come Bree Van de Kamp (oppure, come facevo io, ai bei tempi, con dei bicchieri di diversi colori per cui a ogni coppia corrisponde un colore, e i bicchieri uguali sono sempre ad almeno tre coperti di distanza l'uno dall'altro), otterrete una piacevole disintegrazione dei legami, delle abitudini e delle alleanze. I due capi del tavolo non sembreranno capannelli di carbonari sediziosi. E magari la conversazione prenderà direzioni inaspettate, col cinghiale costretto a grugnire di artisti concettuali insieme alla rossa perennemente a dieta e il marito della vostra migliore amica che vi racconta un episodio capace di rendervelo finalmente gradevole dopo averlo detestato per un decennio o poco più. Questo è quello che mi è venuto in mente l'altra sera, dopo aver visto Alice nel Paese delle Meraviglie. Perché Johnny Depp e Tim Burton sono diventati una di quelle coppie che si mettono a tavola tenendosi per mano, guardandosi negli occhi, completando l'uno le frasi dell'altro, regalando agli astanti la migliore versione di sé: perfetti, innamorati e decisamente stucchevoli. E se non li avete mai incontrati prima vi sembrano propria la coppia ideale, ma dopo sette film insieme vorreste separarli e metterli ai lati opposti del tavolo per lasciarli interagire un po' con gli altri commensali e vedere cosa succede... Secondo me lo apprezzerebbero anche loro.
RUNNING DIARY Chiaravalle all'alba e immersa nella nebbia sembra una scena di Sleepy Hollow. I tempi di questa mattina fanno un po' schifo ma ho tutta la settimana per riposarmi prima della Stramilano.

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Distanza:24,100 km
Tempo:1 57' 00''
Velocità media:12,36 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:1.560,823
km corsi negli ultimi 12 mesi:3.211,668

19 commenti:

  1. Una perdita d'acqua dalle tubature cittadine.
    Leggo tra le righe del percorso che hai dormito in terra stanotte.

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  2. Questa notte invece dormirò sul materasso. Che ci tocca fa' ppe' campà!

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  3. Eh bè caro, c'è un prezzo per tutto.

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  4. Mine Vaganti, Mine Vaganti, Mine Vaganti.

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  5. l'ho appena visto, come ti è sembrato Macsi?

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  6. Premessa: a me Ozpetek piace, mi piace il suo mondo popolato di donne sempre molto più interessanti, vive, intriganti di quanto non siano gli uomini, gay o no. Amo Ilaria Occhini da quando ero piccolo e la vedevo negli sceneggiati TV, mi piace Lecce, il Salento e Gallipoli e Punta Suina.
    Nella sua banale retorica, non dimentichiamoci: le terre di Nicola vanno ad Antonio (e solo a lui), un figlio ricco è sempre più facile da accettare e perdonare, mi ha divertito parecchio. Purtroppo non sopporto le operazioni nostalgia: tutte queste canzoncine che mi facevano ca*are negli anni 60/70/80 mi fanno ancor più ca*are 40 anni dopo e mi irritano alquanto, che le inserisca nel film Ozpetek, Virzì etc. etc.

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  7. Come al solito macsi intuisce i miei stati d'animo e parla di cinema un attimo prima del mio aggiornamento cinematografico.

    Io vedrò lo vedrò settimana prossima (nel fratemmpo mi assegno da solo il premio "stordito dell'anno" perchè guardando il teaser mi ero convinto che fosse una storia ambientata negli anni 60 e invece...)

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  8. IT siamo in due a essere storditi: anche io prima di vedere il film pensavo fosse ambientato negli anni 60/70...
    io l'ho trovato un po' inconcludente

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  9. Io non ho visto né Mine vagantiAlice, quindi ti posso solo dire che dalle mie parti di solito ci si siede a tavola maschi da una parte e femmine dall'altra... Troppo infantile??

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  10. preciso che il mio commento era per "mine vaganti"
    ho visto anche alice, che non è alice...

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  11. io cerco sempre di mettermi all'estremo del tavolo opposto al mio cinghiale. se non ci riesco, mi impegno per tutta la cena a non rivolgergli parola. ho vissuto per un decennio come single in un mondo di coppie e questo lo devo al mio karma.

    di alice ho adorato la riproposta grottesca del mondo diviso tra un bene ridicolo e un male pietoso. aspetto che mi racconti che ne pensi delle mine.

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  12. Penso che accada perchè alla maggior parte delle persone viene spontaneo - soprattutto in vista di una cena "seduta" - mettersi vicino a persone con cui si sa già di avere affinità ed argomenti di conversazione: l'idea di passare un'intera cena seduti tra persone con cui non si ha molto in comune e con il rischio di una conversazione inesistente o banale intimorisce, e spesso prevale sulla curiosità di conoscere nuove persone e scoprire, magari, quanto di interessante hanno da offrire.

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  13. sei favoloso. Esiste poi un difficile quesito: ma dopo che ci stai assieme da un po' con una persona, non hai voglia di sederti un po' lontano ogni tanto ? così per poterti regalare il piacere di ritrvoarti dopo cena a rimettere assieme i pezzi differenti della stessa cena?

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  14. io voglio sedere vicino a qualcuno che conosco bene e che deve avvisarmi subito se ho qualcosa tra i denti

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  15. BlackHole: allora forse era meglio se lo ambientava davvero negli anni 60/70...

    Che Alice non sia Alice mi sembra una cosa buona. Però non capisco perchè debba soffrire di amnesia. Anche a liello narrativo sarebbe stato meglio un'Alice che tornava nel Paese delle Meraiglie riuscendo a cogliere i cambiamenti (a mio modestissimo parere).

    Oscar: Quell'aspetto di Alice non mi è dispiaciuto, ma la storia dell'attore feticcio mi ha ormai stancato. Quanto al tavolo, fai benissimo a sederti lontano dal tuo cinghiale. Così a fine serata vi potete raccontare cosa è successo da una parte e dell'altra.

    Barone: Mi spieghi perchè la gente accetta gli inviti se poi non è pronta a conoscere gente nuova o a esplorare sentieri meno conosciuti? E' solo una cena. Alle brutte ci si annoia per qualche ora. E non muore nessuno se non ci si tiene per mano tutto il tempo. Oppure sì?

    Mauro: Favoloso? Io? Secondo me c'è troppo cloro nella tua corsia (e a Firenze ci potevi andare col treno, sfaticato). Comunque sì. Anche se sto con una persona, se esco in coppia cerco di starmene con gli altri.

    Findarto: Tesoro, tu hai il sorriso durbans, non esiste nulla che si possa attaccare a quegli splendidi denti .

    Tutti: Qualcuno sa qualcosa del treno bruciato in stazione questa notte? Tornando a casa sono sicuro di aver respirato sostanze cancerogene. Buona notte.

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  16. Io sono perfettamente d'accordo con te, ma vuoi per timidezza, vuoi perchè oggi la diffidenza regna sovrana e la predisposizione verso gli altri scarseggia, le persone vanno un po' forzate in certe situazioni.

    p.s.: la manina per tutto il tempo, sopra o sotto il tavolo che sia, proprio no... non l'ho mai retta. Si mantiene un contatto molto di più con gli occhi, che tenendo (secondo me maleducatamente) di fronte agli altri la mano tutto il tempo intrecciata al proprio partner.

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  17. ??? Ma che gente frequentate? E soprattutto quanti anni hanno? 15?

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  18. Enrico* (scusa, mi ero perso il commento al primo giro di risposte): Sempre pratici voi toscani. Ma se initi una coppia di gay poi compensi con una di lesbiche o si deve scegliere chi dei due "fa la donna"? Anche mia madre ha la fissa della sistemazione dama-cavaliere, dama-cavaliere, ma contigui, non opposti.

    Macsi: I quindicenni sono tra noi!

    Barone: Si potrebbe usare un piede di porco come centrotavola così la gente capisce che o si siede lontana o si passa alle maniere forti.

    I patiti del contatto fisico sono dei malati patologici.

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  19. No no favoloso, io comunque vorrei rititolare il post in : decapitate le coppie!

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