Credo sia cominciato tutto nel 1990, con
Aldo Rossi e il suo
Monumento a Pertini, un cubo di marmo rosa che nessuno ha mai capito come si leghi ai valori della Resistenza o al volto indimenticabile di un presidente partigiano. Poi
Caccia Dominioni ha sfrattato da San Babila i totem di Consagra e li ha sostituiti col suo
Pinnacolo di granito su laghetto putrescente. Doveva essere un’allegoria dell'acqua che sgorga dai monti e irriga la pianura lombarda: a me ha sempre ricordato un profilattico bucato. Qualche anno più tardi è arrivata la
branda, pardon, l’
Alba di Milano: 30 metri d’altezza, 75 tonnellate di peso e 120 chilometri di fibre ottiche. Così brutta che nemmeno
Ian Ritchie ne ha contestato la rimozione. L’ultimo affronto all’arredo urbano milanese è il luccicante
Montanelli di
Vito Tangiani ai giardini di Porta Venezia. Chissà come avrebbe reagito l’interessato scoprendosi così simile a C-3PO, l’androide di Guerre Stellari... Da qualche tempo, davanti all’archivio di Stato, ho scoperto questa nuova perla. È di
Gianfranco Meggiato. Dicono che resterà lì solo per pochi mesi. Non so come si intitoli. Io la chiamo
Monumento al neurone. Prima la tolgono e meglio è.
Distanza: |
| 13,217 km |
Tempo: |
| 50' 00'' |
Velocità media: |
| 15,86 km/h |
km corsi negli ultimi 6 mesi: |
| 1.183,918 |
km corsi negli ultimi 12 mesi: |
| 1.922,606 |
ma perchè, c'è gente che ci fa pure i monumenti, ai neuroni? non sono un po' demodè?
RispondiEliminaw l'alba di milanoooo ;)
Pat Pat
RispondiEliminaMa quante ne sai? Divertiti a Barcellona e ricordati di chiedere sempre lo sconto in quanto iconaghei :-)
RispondiEliminaCooper, io ti mando tra i neon di Vegas e tu ancora mi parli bene dell'Alba di Milano?
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