giovedì 16 luglio 2015

Montferrand - Tolosa - L'Isle Jourdain

È possibile farsi le canne per interposta persona?

Ieri ho risalito il Canal du Midi fino a Tolosa. Il Canal è da sempre una delle mie ossessioni ingegneristico-architettoniche preferite. Collega l'Atlantico col Mediterraneo e le sue acque scorrono placide tra chiuse e gallerie, scavalcano le valli tramite ponti e -soprattutto- si muovono in direzioni opposte. La storia dell'opera meriterebbe un post tutto suo. Chi vuole può dare un'occhiata su Wikipedia che ha una pagina abbastanza curata sull'argomento.

Per quanto mi riguarda, ho sempre desiderato percorrerlo a piedi, in canoa o in bicicletta. Quindi, essendomelo trovato davanti, non ho saputo resistere alla tentazione: addio sentiero e benvenute sponde alberate.

Dodici ore e oltre cinquanta chilometri più tardi, con una temperatura che i termometri delle farmacie registrano tra i 35 e i 39 gradi, arrivo all'auberge sognando pace e  tranquillità.

Un uomo ha il diritto di sognare. Poi, però, si guarda intorno e scopre che l'età media degli altri ospiti sarà di circa vent'anni, per non dire pure diciannove e capisce che sarà una lunga notte.

Soprattutto quando qualcuno inizia a riempire di birra i frigo di delle stanze. Soprattutto quando, alle sette, qualcuno arriva con un carico di carbonella. Soprattutto quando alla carbonella si aggiunge così tanta carne e salamelle come non se ne vedevano dall'ultima festa dell'Unità con Berlinguer presidente.

Verrebbe da chiedersi quale mente forgiata per il pensiero abbia deciso di mettere a disposizione di clienti in pieno subbuglio ormonale un barbecue grande come una portaerei. Verrebbe da chiedersi quale direttore d'hotel sia così pregiudicato da lasciare organizzare un party per trenta persone solo per veder esplodere la sua presenza sui social.

Due ore più tardi, l'auberge è invaso dal fumo. La situazione peggiore si registra nella stanza del sottoscritto che si trova sulla verticale della grande ecatombe (già: i bambini non hanno pensato di piazzarla al centro del giardino, e nemmeno gli adulti che avrebbero dovuto supervisionarli).

Con le finestre aperte non si può stare. E con le finestre chiuse nemmeno. Viene convocato il consierge che prima offre uno scantinato e un'ora più tardi il letto di un cliente che ha disdetto. Per giunta, quando si dice la fortuna, il letto in questione si trova in una delle poche stanze dotate di condizionatore (che ha solo due opzioni: spento o freddo polare).

A mezzanotte, quando gli occupanti della cella frigorifera si stringono nei loro piumoni, l'auberge è invaso da un altro tipo di fumo. Del genere che suscita grande allegria o indicibile paranoia.

Sarà per questo che comincio a svegliarmi ogni venti minuti e a fare sogni piuttosto allucinati?

Alle quattro, quando scendo per fare colazione, trovo un francese in  mutande che parla con uno spagnolo dall'occhio luccicante. Ovviamente, nessuno dei due parla la lingua dell'altro (o una lingua straniera in comune) ma si fanno delle grandi risate .

Parto stravolto e mi sento stanco per il resto della giornata. Ho bisogno una rivincita. Stasera entrecote. Bleu, s'il vous plaît.

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