mercoledì 10 giugno 2015

Improvvisamente Arles

Nella casa in cui sono cresciuto c'era una grande vasca da bagno, di quelle vecchie, rivestite in smalto. Da bambino mi piaceva lanciarci dentro biglie e automobiline. Era un gioco di abilità: il proiettile doveva scendere da una parete, attraversare il fondo, rimbalzare sulla parete opposta, ridiscendere, riattraversare il fondo, risalire e (possibilmente) fermarsi sul bordo (o volare sul pavimento). Ci voleva un misto di forza e precisione.


Il GR653D funziona nello stesso modo. Ti prende, ti spara in cima a una montagna, ti trascina a valle e poi pretende che tu risalga sulla montagna opposta a quella da cui sei appena sceso.

Dal Monginevro fino ad Arles. 430 chilometri di salite e discese, 12 tappe tra le Alpi e la Provenza, cinque cadute, più di due chili di nutella e un sentiero che sembra infinito. Probabilmente la camminata più pericolosa e solitaria che abbia mai fatto. Ma anche una delle più belle.

Mi sarebbe piaciuto aggiornare il blog ma, tra connessioni a singhiozzo, applicazioni capricciose, problemi logistici e stanchezza tremenda, non ce ne è stato il modo.

Il cronometro dice che sono passati 11 giorni, 3 ore e 59 minuti. Io mi sento come se non avessi fatto altro per tutta la vita.

E adesso, andiamo a vedere San Trophime e il resto della città.

6 commenti:

  1. Tu sei pazzo. Ma questo si sapeva già.

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  2. finalmente! questa volta ci hai tenuto col fiato sospeso

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  3. Mi sa che comprerò l'app sviluppata dai ragazzi Bangalore perché quella ufficiale di Google/Blogger ormai è del tutto inaffidabile (discorso a parte l'abbonamento 4G che dove stavo non trovava nemmeno una vecchia connessione gsm)

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  4. oppure comunica maggiori informazioni alla tua partenza, così sappiamo dopo quanto tempo senza tue nuove mandare i cani a cercarti :-p

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  5. ero seriamente preoccupato ma visto che sei ad Arles: ciaone!

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