venerdì 8 maggio 2015

Sempre dritto fino al secondo incrocio, poi a destra

"Poche storie. Tanto ormai lo zaino lo prepari anche a occhi chiusi. Parti. Poi se stai male ti veniamo a salvare noi".

Non mi è chiaro chi siano i noi. Lei sta per partire. FraStellino è in gita nella capitale. Pure il genitore sembrerebbe avere già un piede fuori dalla porta. Super, però, ci tiene a farmi il motivational speach. È la vendetta per tutte le volte che lo faccio io a lei. Non proprio degno di Jerry Maguire ma funziona. E poi, visto che saranno tutti via, che ci faccio solo a Milano senza la mia rete di protezione?

Quindi, poche storie. E nessuna preparazione.

La direzione è nota. Tutto il resto verrà a sorpresa.

Otto ore e quaranta kilometri più tardi, lo zaino rosso approda in riva al Ticino. Stesso ostello. Stessa stanza. Stesso letto. Stessa infinita attesa per entrare. Tutto come la scorsa estate. Perché lo sherpa che è in me è schifosamente abitudinario e pure parecchio superstizioso. Ci sono anche le stesse quattro gocce di pioggia.

Gli incontri sono diversi, ovviamente. Qualche coniglio. Un fagiano. Aironi in quantità. Rane. Ciclisti. E Miriam, che è arrivata da Gerusalemme stamattina. Appena in tempo per veder nascere la sua nipotina e passare il pomeriggio e raccontarmi mezzo secolo di conflitto israelo-palestinese dal sto punto di vista.

L'inizio è buono. Le chance di successo sono 50 e 50. Domani si riparte.


3 commenti:

  1. Ma non è vero! Sei preparatissimo. Il genitore rimane a Milano. Io sono a meno di 2 ore. I mirtilli a meno di 5. E se succede qualcosa, c'è sempre la seconda rete di protezione. In gamba! :)

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  2. e anche la terza rete, basta un sms con le coordinate.

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