venerdì 15 maggio 2015

Play. Stop. Rewind.

La sveglia non suona alle quattro e mezzo. Non ce n’è bisogno. Sono già in piedi, guardo fuori dalla finestra, apro il barattolo della Nutella, ci infilo dentro il coltello e inizio a spalmare.


Capisci di avere una dipendenza quando il gesto ti mette di buon umore ancor prima di aver assunto la sostanza. Come il cocainomane che già sorride mentre preparare la striscia. Come il tabagista che tamburella sul pacchetto per far uscire le sigarette. Come le vecchie che sistemano gli sgabelli davanti alle slot-machine di periferia. Il piacere comincia sempre dai preliminari.

Tra un morso e l’altro, avvolgo ogni cosa nei sacchetti di plastica. Riempio lo zaino e lo copro col parapioggia. Se le previsioni non sono errate, più tardi, sulla mia testa si scatenerà l’inferno.

PLAY

05:32. Oulx. Borgo Basso. Quota 1.071. Ho il cervello in overdose da nocciole, cacao e olio di palma. Esco, e inizio a cantare. Si direbbe che il cielo non apprezzi.

05:46. Oulx. Borgo Alto. Quota 1.090. Attacco la Statale del Monginevro. Magari il cielo ha cambiato idea.

06.29. Strada Statale 24. Quota 1.240. In un momento di delirio canto a squarciagola “I dreamed a dream” da I miserabili, facendo finta di essere Anne Hathaway ma con la voce di Susan Boyle. Sarà che intorno a me l’atmosfera è livida e ogni respiro si trasforma in una nuvola bianca.

07:21. Strada Statale 24. Quota 1.309. Continua a fare freddo. Però sembra essere diventata una bella giornata.

07:33. Cesana Torinese. Quota 1.357. Incontro due pellegrini francesi appena usciti da una pensione. Inizia una conversazione che è un misto di italiano, inglese, francese, spagnolo e gesti. Soprattutto gesti. Il succo del discorso è il seguente.
Io: Se volete fare il sentiero da Oulx a Susa siete pazzi.
Loro: Se vuoi salire fino al Monginevro sei pazzo.
E buon cammino a tutti e tre!

08:14. Gole di San Gervasio. Quota 1.524. Manca un’ora all’inizio dell’iradiddio. La strada è più semplice. Il sentiero è più corto. Ci provo.

08:25. Gole di San Gervasio. Quota 1.635. Attraversare la piccola Dora su quattro tronchi bagnati? E perché no?

08:29. Gole si San Gervasio. Quota 1.660. Pendenza 45 gradi. Cos’è quella cosa là in fondo?

08:34. Ponte tibetano. Quota 1.687. Questo non lo farei nemmeno se fosse aperto. La foto con la faccina idiota è obbligatoria. Si continua a salire lungo il sentiero, usando sia le mani che i piedi.

08:39. Quota 1.745. Sembra estate vero?

08:49. Claviére. Quota 1.741. Estate?

09:15. Confine di Stato. Quota 1.765. Dalla foto non si capisce, ma comincia a piovere.

09:35. Montgenèvre. Quota 1.850. Quattro ore e due minuti. 18,6 chilometri. 930 metri di dislivello in salita, 321 in discesa. Sono arrivato. C’è solo il tempo di uno scatto. Poi comincia a nevicare. Neve durissima, simile a grandine, che copre tutto in un istante.

STOP

Il tempo, in montagna, può cambiare molto rapidamente. Ci sono cose che impari da piccolo, se tuo padre è stato un alpino.

Il piano era questo. Arrivare fin qui. Vedere dove cominciava la Via Francigena. Poi, se ci fosse stato bel tempo, avrei preso il GR653D e sarei sceso fino a Briançon per un croissant e un acquisto in libreria. E magari avrei camminato ancora per un paio di giorni. Con la pioggia avrei fatto la statale. E poi mi sarei femato. Con la neve, invece, c’è solo una cosa da fare. Nascondersi da qualche parte e aspettare che qualcuno venga a salvarti.

REWIND

10:05. Montgenèvre. Gare Routiere. Quota 1.852. Il principe azzurro è biondo e ha gli occhi azzurri, come è giusto che sia. È anche abbronzatissimo, ascolta i Westlife, e guida un minibus di lusso che effettua servizio tra la Francia e l’Italia. In meno di venti minuti mi riporta a valle. Sembra di riavvolgere un film. Dal finestrino vedo tutta la strada che ho percorso questa mattina. C’è neve dappertutto.

10:29. Stazione di Oulx-Cesana-Claviere-Sestriere. Quota 1.070. Treno Locale 23701. Servizio ferroviario metropolitano 3. La Val di Susa riempie i finestrini. Salbertrand. Exilles. Chiomonte. Giaglione. Susa. Bussoleno. San Didero. Borgone. Sant’Antonino. La Sacra di San Michele. Sant’Ambrogio. Rosta. Sembra un ripasso. I posti dove mi sono fermato a bere. Quelli dove ho attraversato i binari. Il sentiero dei Valdesi. La salita lungo la cascata dove ho pensato di non farcela. Il fiume. Poi arrivano Avigliana, Rivoli, Collegno. Ovunque mi giri vedo nuvole. Sembrano che mi vogliano inseguire.

11:54. Stazione di Torino Porta Nuova. Quota 239. Treno Regionale Veloce 2011. E poi dicono che il trasporto pubblico non funziona. Il ripasso continua. Chivasso. Vercelli. Risaie. Secchiate d’acqua, centinaia di lampi, e una breve sosta causa grandine.

13:46. Stazione Centrale di Milano. Quota 121. Sono tornato. Questa sera mi aspettano Super, FraStellino, Effe, Pesca, Mirtillo, il genitore e un temporale biblico.

Questa mattina sono arrivato al Monginevro. La sequenza all'inizio del post mostra cosa è successo lassù tra le 9 e le 18. Domani è un altro giorno. Io l'ho scampata.

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