martedì 3 marzo 2015

Non ditelo a mia madre

Questa sera sono stato al Pinch.
Il Pinch è un locale sui Navigli.
Io odio i locali sui Navigli.
Se questo fosse un sillogismo adesso dovrei dire che odio il Pinch.
E invece no.

Una volta al mese, al Pinch, c’è Don’t tell my mom: si mangia, si beve e qualcuno trova il coraggio per raccontare qualcosa di sé che non vorrebbe mai raccontare alla propria madre. E’ una specie di coming out pubblico ma clandestino sotto la regia di Matteo Caccia (sì, sempre lui). Mi ha fatto tornare in mente una settimana di molti secoli fa. Una settimana in cui io e l’AugustaGenitrice ci siamo seduti agli estremi opposti dello stesso divano e abbiamo parlato. O meglio, io ho parlato e lei ha ascoltato, in silenzio, quasi senza fare domande. Credo sia stata una delle cose più dolorose che ci siano mai capitate: una settimana in cui l’ho sommersa di parole per raccontarle la persona che ero e tutte le cose che erano successe e ci avevano diviso per molti anni. Alla fine, lei si è alzata, ha sibilato una fatwā degna dell'Ayatollah Khomeini, e mi ha chiesto cosa volessi per cena.

Mi ha fatto i fusilli col ragù.
Io amo i fusilli e amo il ragù.

Da quel momento in poi abbiamo continuato a non raccontarci un sacco di cose, ma ci siamo detti tutte quelle importanti.

DON'T TELL MY MOM
Ogni primo lunedì del mese
Pinch - Spirits & Kitchen
Ripa di Porta Ticinese, 63
Milano.

PS: odio i locali in genere, e quelli sui Navigli in particolare, perché sono tristemente astemio; però il cartoccio di formaggio fritto del Pinch non è niente male.

Nessun commento:

Posta un commento



© itboy_76