giovedì 6 settembre 2012

L'umarell del pellegrino

Abbandonare Logroñoo in condizioni normali e' un'operazione abbastanza complicata. Le flechas amarillas, le frecce gialle che segnano il cammino come i sassolini di Pollicino, spesso mancano o sono nascoste. Ogni tanto ricompaiono incise sulla superficie di un tombino o lasciano il posto a dei graffiti a forma di concha.

La mattina presto, col buio, la situazione non migliora. I pellegrini si aggirano per le strade in drappelli, come marines in perlustrazione per le vie di Falluja. Ciascuno "copre" un lato e fa cenno agli altri quando pensa di aver trovato una traccia.

A complicare le cose, questa mattina e' arrivata la chiusura di un ponte pedonale con conseguente perdita di ogni punto di riferimento.

Ma niente paura. L'organizzazione ha tirato giu' dal letto il Señor Octavio, arzillo settantenne in pensione, che molto prima dell'alba dava libero sfogo alle fantasie criminali di ogni adolescente "taggando" muri e marciapiedi di Logroño con la sua bomboletta spray.

E quando ha intravisto noi, primi pellegrini in uscita della citta', deve essergli sembrata un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Ha messo via la vernice e ci ha portato sottobraccio fino ai segnali originali.

Ecco, se questa mattina qualcuno ha seguito delle flechas che improvvisamente finivano nel nulla, sappia che e' colpa mia e di due signore francesi che abbiamo distolto il Señor Octavio dal suo lavoro senza nemmeno riuscire a regalargli uno dei muffin al cioccolato che avevamo infilato negli zaini (¡no, las tengan ustedes que se van a Compostela!).

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