mercoledì 5 settembre 2012

Cortesie tra sconosciuti

Le opzioni alimentari lungo il cammino sono sostanzialmente due: trangugiare un diverso menu del pellegrino ogni sera o approfittaree della cucina dell'albergue (ci sarebbe anche una terza via, praticata soprattutto da teutoni e yankee, che consiste nel vivere come gatti e mangiare roba uscita da una scatoletta, che sia Sheeba o zuppa Campbell non importa).

Il menu funziona un po' come una sessione di chatroulette: paghi 10 euro, ti siedi e quel che arriva arriva: pesce fritto nella margarina, pasta con lo yogurt, zuppa d'aglio e pane... E' una specie di estorsione legalizzata.

La cucina dell'ostello (quando c'e'), invece, e' il regno delle fantasie gastronomiche piu' scatenate. Un esercizio di equilibrismo tra cio' che si vorrebbe mangiare, cio' che si trova nei negozi del posto e cio' che l'attrezzatura a disposizione consente di fare.

C'e' poi la cortesia tra sconosciuti. Ogni pellegrino, infatti, lascia nella cucina qualcosa per chi prendera' il suo posto l'indomani. Oggi, al mio arrivo a Logrono, con una fame assassina trovato una barattolo di sugo ancora sigillato e due noci di cocco fresche. Il sugo si e' subito sposato con la pasta che portato nello zaino. Le noci di cocco sono ancora la' e attirano l'attenzione di chi passa. Per quanto mi riguarda, a chi verra' dopo di me ho lasciato una bella bottiglia di olio di oliva perche' mi ero stufato di trovare sempre e soltanto latte d'olio di semi.

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3 commenti:

  1. ... come a Lancaster! dove gli Erasmus dell'anno prima lasciavano scatole piene di cose che non aveva senso portare a casa (lattine, pentole, spugnette, detersivi, ...)!

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  2. Ho il vago sospetto che tu non abbia lasciato nulla...

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  3. Sbagliato. Il detersivo per i piatti e qualche petto di pollo nel congelatore...

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