venerdì 21 settembre 2012

21) Oliveiroa - Finisterre

La mattina, la nebbia dell'Atlantico arriva fin nell'entroterra. E con lei il vento. Le molinetas girano veloci nel buio.

Mi rendo conto soltanto adesso che siamo quasi duemila chilometri piu' a est di Milano. Ecco perche' il sole sorge cosi' tardi.

Ultima tappa. Poco piu' di trenta chilometri. Lascio l'albergue presto, anche se ieri sera abbiamo fatto tardi.

La Galizia e' di nuovo Irlanda. Nebbie e colline. Bellissima.

All'improvviso il mare. Prima lo senti nelle narici, poi lo vedi con gli occhi, incastrato tra pini. La discesa verso Cee e' lunga e piuttosto impegnativa.

Arrivati sul litorale il cammino si prende gioco dei pellegrini per l'ultima volta e comincia a saltare tra la costa e l'interno, tra strade larghe e sentieri tortuosi. Ci vorrebbe De Andre' che canta creuza de mar.

Finisterre e' un paese di pescatori cresciuto troppo. Ci sono tre spiagge e qualche albergo per i vacanzieri locali. Poi tanti albergue piccoli o piccolissimi, per chi viene a vedere dove finisce il mondo. Pochissimi a piedi. Qualcuno in bicicletta. Gli altri, quasi tutti, in macchina o col pullman.

L'appuntamento per tutti e' questa sera. Davanti al Faro. Per la puesta del sol.










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