19) Santa Irene - Santiago de Compostela

Applausi. Nella casa del Signore.

Applausi. Sopra la tomba del Santo.

Applausi. Davanti a uno spettacolo vecchio di settecento anni.

Il botafumeiro attraversa la Cattedrale da parte a parte. Un turibolo grande come un frigorifero. Sessanta chili d'argento volteggiano sopra i fedeli.

A ogni passaggio e' sempre piu' veloce. A ogni passaggio vola sempre piu' in alto. Persino piu' in alto della scia d'incenso che si e' levata in aria un attimo prima.

All'inizio, la gente resta ammutolita e si accontenta di seguire con lo sguardo il pendolo infuocato. Ma i passaggi si fanno sempre piu' ampi e bisogna tendere il corpo o si rischia di perdere qualcosa. La folla inizia a ondeggiare. Il proiettile non smette di saettare tra le colonne. Vola da destra a sinistra, e poi di nuovo da sinistra a destra. Sale e scende in continuazione. Cominciano gli applausi.

Per il botafumeiro. Per i sei uomini che lo scagliano sempre piu' in alto. Per la lunga liturgia che e' appena finita. E soprattutto per noi che siamo arrivati fino a Santiago percorrendo un strada che negli ultimi chilometri non ha fatto altro che salire e scendere, proprio come il botafumeiro.

E' stata una mattina da ultimo giorno di scuola. Tutti svegli prestissimo. Tutti allegri. Tutti a fare colazione nei pochi bar aperti. Tutti nel bosco, con le torce. Tutti di corsa, col piede leggero, verso Santiago. Tutti a scalare colline senza sapere quale sarebbe stata l'ultima.

E solo per essere in cattedrale entro mezzogiorno. Per la messa del pellegrino. Con l'organo che riempie di musica le navate. Con i canti eseguiti alla perfezione. Con la predica recitata a braccio, senza appunti. Una predica bella, durissima, contro ogni forma di relativismo, nel segno di un'unica e sola verita' (scusate, a me i preti piacciono cosi': un po' talebani).

Il resto della giornata si passa in giro per la citta'. A visitare chiese e musei. A ritirare la Compostela (con qualche storia ma l'hanno data anche a me). A fare progetti per i prossimi giorni (chi puo'). A fare i bagagli e a impacchettare le bici (chi deve).