giovedì 26 marzo 2009

Ieri notte ho pagato un ragazzo

Ieri notte ho pagato un ragazzo. Ci siamo accordati sul prezzo e poi siamo andati da lui. I soldi li ha voluti in anticipo. Era brasiliano, ha detto di chiamarsi Thyago. Dopo, però, si è lasciato sfuggire un nome diverso: Gigi, Gianni o qualcosa di simile. Non ho capito: l'accento, la situazione, quello strano profumo, quella stanza minuscola col lavandino in un angolo...

Giudicatemi pure, se volete. Ma non dimenticate cosa dice il Vangelo. Le puttane vi precederanno nel Regno di Dio. È Matteo 21, 31: controllate pure. Io non ho nulla di cui vergognarmi.

Ha preso le mie mani tra le sue. Ha scherzato sul mio pollice corto... Mi ha fatto un complimento. "Scommetto che lo dici a tutti". "Adesso lo sto dicendo a te". I suoi occhi: come il mare in burrasca. Blu, grigi, dello stesso colore del piombo... Le sue labbra si sono avvicinate al mio orecchio. La sua pelle olivastra, potevo sentirne il calore... Mi ha sussurrato un segreto e ha sorriso. I suoi denti: un rosario di perle... Esistono dei brasiliani brutti? Perché sono sempre così dannatamente stupendi?

Istantanee. I nostri piedi che si sfiorano. Io che allargo le gambe e affondo in quella vecchia poltrona e lo lascio fare. La sua testa coperta di riccioli (ho sempre avuto un debole per i ragazzi coi capelli ricci). L'ultimo ricordo è lui, le sue spalle, il suo volto riflesso nello specchio, lui che si lava dopo aver fatto tutto ciò che mi aveva promesso.

Non mi era mai capitato prima. Lo giuro.

Non ero mai stato in un bordello. Non ne avevo nemmeno tanta voglia. All'arrivo, Lea, la direttrice, un metro e novanta di muscoli e tacchi a spillo, mi ha subito detto "Non vorrai tenere quel muso per tutta la sera, vero?". "Dipende da te, io sono qui per divertirmi".

Solo i miei fratelli potevano portarmi in un posto così. Divani di velluto rosso. Luci soffuse. Alcove. Scale. Corridoi. Un cantante baffuto. Metresse. Puttane. Prostituti. Inservienti. Clienti. Il classico posto che solo Super può scovare e dove ilFraStellino incontra subito un paio di conoscenti perché lui, al contrario di me, è uno che va in giro la notte.

Le regole sono chiare. È una casa di tolleranza: basta pagare. Da soli, in coppia oppure in gruppo. Si mercanteggia. Ci sono il meccanico, la mogliettina, l'amministratore, la signora che pulisce i cessi, lo slavo dall'occhio truce, Jane con la sua voce calda e il corpo made in Casablanca, Nella, Frigida, Acquaesapone, Wanda la ninfomane, Cerebro... e poi, ovviamente, c'è lui, Thyago, che è molto ambito e costa più degli altri. Infatti per lui mi sono svenato e a mezzanotte sono ormai senza soldi. I miei fratelli continuano a girare di stanza in stanza. Io li aspetto all'ingresso.

Mi appoggio alla ringhiera. Sono stanco. Un ragazzo si avvicina. È un cliente. "Vuoi venire con me?". "In che senso?". "Tu e io con Nella". "Ho finito i soldi". "Non importa, pago io". Si fruga nelle tasche. Tira fuori una banconota stropicciata e me la caccia in mano. Ecco, anche io sono in vendita. Come tutti qui dentro. È disposto a pagare purché vada con lui e con quella prostituta dallo scialle rosso. Ci sto. Non perché sia carino (e lo è). Non perché voglia scopirere cosa succederà in quella stanza (e lo voglio). Lo seguo solo perché la sua generosità mi ha stupito. Sono fatto così.

Mezz'ora più tardi suona la campana della chiusura. La tenutaria raduna tutti di sotto, in una cantina buia, con qualche tavolo e un palcoscenico. Super si è seduta in braccio a Thyago. La invidiano tutti. Sgualdrina... IlFraStellino balla e grida "Dàl-la, Dàl-la!" all'indirizzo di Wanda. Musica, casino, risate. Qualcuno beve qualcosa. Poi tutto finisce. Stringiamo le mani dei nostri compagni. Baciamo tutti all'uscita e ce ne torniamo a casa, alle nostre vite un po' scialbe.

Se volete, potete farci un salto anche voi. Il bordello apre ogni sera alle 21, ma vi conviene arrivare con mezz'ora d'anticipo. Lo spettacolo si intitola Dignità autonome di prostituzione e va in scena al Franco Parenti fino a domenica prossima. L'importante è non avere pregiudizi e lasciarsi coinvolgere. Io sono rimasto davvero senza soldi quindi, per un mese almeno, passerò le mie serate a casa.
Distanza:
21,342 km
Tempo:
1 35' 00''
Velocità media:
13,48 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.582,730
km corsi negli ultimi 12 mesi:
2.633,844

16 commenti:

  1. non ti facevo tipo da marchette

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  2. Cosa?
    Sono rimasto l'unico a non praticare?

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  3. "Io sono rimasto davvero senza soldi quindi, per un mese almeno, passerò le mie serate a casa."

    perchè invece, quando non andavi a marchette, era facile convincerti a uscire una sera.... :)

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  4. marcus: purchè tra adulti consenzienti...
    Macsi: fuori dal palco continuo a farti compagnia, sul palco però devo aver fatto la mia porca figura visto che una ragazza mi ha pure chiesto se facevo parte della compagnia (sì, magari...).
    Cooper: però quando mi concedo vale la pena, vero? (no, vabbè, forse è meglio che non rispondi).

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  5. ma poi con quello che hai rimorchiato come è finita?

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  6. Ma che spettacolooooooo!! Non sapevo esistesse una cosa del genere!!
    E invece di... Ehm, ci siamo capiti, cosa si fa in realtà?

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  7. marcus: rimorchiato è una parola grossa. Ancora non ho capito perchè avesse tutto questo interesse per me visto che:
    1) ero stanco, barbuto e così cordiale da rasentare la sindrome di Asperger;
    2) eravamo rimasti chiusi in una stanza con altri sconosciuti a parlare della Cianciulli (meglio nota come la saponificatrice di Correggio: per la serie "sono un patito di serial killer e ne ho appena incontrato un altro");
    3) mi sembrava accompagnato (ma forse era suo fratello).

    Enrico: In realtà succede quello che ti ho detto. Si contratta la prestazione e ci si apparta con gli attori. Ad alcune performance si assiste da soli, ad altre in coppia, ad altre in gruppo. Gli attori recitano dei monologhi. Tu però sei a trenta centimetri da loro e diventi parte della scena, in alcuni casi ti viene chiesto di interagire. Lo spettacolo continua anche negli ambienti comuni, nei corridoi, all'ingresso e pure in strada quando sei stanco e decidi di uscire. Loro improvvisano e tu sei costretto a seguirli. Io, ad esempio, sono stato anche frustato. E Super, prima di fregarmi Thyago (sgualdrina!) ha ballato un passo a due con Cerebro. Il bello è che mentre tu sei in una delle stanze, da un'altra parte succede qualcosa che ti perdi e poi te la fai raccontare da chi c'era. Una notte non basta per vedere/sentire tutto quindi c'è chi ci torna più volte.

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  8. ronaldo e ronaldinho.Tutti gli altri brasiliani sono dei gran pheeghi..

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  9. No aspe' non capisco... Paghi un ingresso? E poi paghi anche la "prestazione"? In cosa consiste la prestazione: un monologo? O_o

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  10. dieci motivi per cui vale la pena di vivere nelle favelas:evandro soldati,edilson nascimento,jesus luz,thyago alves,ricardo baldin,fernando fernandes,silvio nascimento,bernardo Velasco,flavio canto,vinicius borges.datemene un altro e facciamo la squadra di calcio!

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  11. cicci, visto che si parla di ore di luce e non di tenebra io te lo dico: domani pomeriggio io e mio marito (ti va bene così?) andiamo a farci un giretto per vedere qualcuno dei palazzi aperti dal Fai. confido nel tempo di merda che hanno annunciato, per evitare il solito odioso bagno di folla. let me know se ti va. anche perchè probabilmente a un certo punto ci sarà una pausa presso un luogo che so essere in grado di smuoverti. una parola su 2: california ;)

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  12. Findarto & marcus: concordo in pieno. Uno di voi (o forse entrambi) passa troppo tempo su Spetteguless :-)

    Enrico*: All'ingresso paghi il biglietto e in cambio ricevi 4 banconote rosse ch puoi usare per "comprare" le varie prestazioni. Se poi resti al verde puoi rivolgerti a una metresse e farti cambiare soldi veri con la valuta del luogo. Le prestazioni sono monologhi... però non credo che nessuno si offenda se dopo inviti un attore o un'attrice a bere qualcosa :-)

    Cooper: ti ho mandato un sms prima di andare a correre. Vabbè, erano le quattro ma tanto tu a quell'ora stavi rincasando, vero?

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  13. Meraviglioso. A Parigi ho assistito a uno spettacolo simile. Sono uscito dal teatro (tra l'altro una sorta topaia abusiva ma che faceva tanto "non siamo fighi dentro e non c'abbiamo bisogno de l'Opera Garnier") eccitatissimo...il mio preferito era un gran bel tronco di pino peruviano...gnam! Il teatro rivoluzionario è qualcosa di incredibile, ti senti completamente parte della scena e tu stesso sei artefice di eventi...spero di assistere a qualcosa di simile in Italia, così da poter "interagire" al meglio con gli attori...

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  14. Non ti giudico. Mi stupisce solo che uno come te abbia bisogno di pagare qualcuno per scopare. Se fossi un cesso, capirei...

    Cmq esperienza interessante. Non sapevo esistessero ancora case di tolleranza...

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  15. Però c'è una cosa che non capisco.
    A vedere il link sembrerbbe uno spettacolo teatrale e basta, non un bordello...

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  16. Elektrosushi: Ma come? Frequenti il belmondò delle arti parigine e non ci racconti niente? La prossima volta esigo un apposito post.

    Gipris 1: li devo pagare perchè dopo hanno bisogno di un paio di sedute con l'analista per riprendersi dalla delusione :-)

    Gipris 2:E' proprio uno spettacolo teatrale. Gli spettatori interpretano i clienti e gli attori si prostituiscono (nel senso più artistico del termine).

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