venerdì 21 novembre 2008

Quarantamila passi (mancano due giorni)

Meno di 48 ore al folle gesto. Mi riposo e ingoio carboidrati. Mi hanno detto che bisogna farlo e quindi mi adeguo. Frugo nel pacco gara estraendo un pezzo per volta. Si comincia con la pubblicità di un noto produttore di tisane e pastiglie dimagranti che non cito perché mi sta antipatico. A seguire, una copia di ViviMilano, l’opuscolo di un albergo a cinque stelle e una confezione di cerottini nasali (con l’avvertenza di non usarli più di 12 ore al giorno e di non utilizzarli su pelle ferita, scottata o irritata). Fin qui è un magro bottino. Che delusione. C’è poi un laccetto blu con un anello di plastica a cui forse bisogna attaccare una bottiglia d’acqua minerale (non so, non sono pratico di queste cose, bevo solo acqua del rubinetto, e comunque non mi sembra tanto comodo). Divoro subito l’ignota merendina Choco&latte e metto da parte i 30 grammi di miscela arabica Vergnano ("caffè superiore a basso contenuto di caffeina": basta a stento per 6 tazzine). Poi, in rapida successione, vengo invitato alle maratone di Ferrara (8 marzo), Brescia (15 marzo) e Seregno (22 marzo). Quella di Brescia si chiama Art Marathon e si definisce la maratona più americana d’Italia. A Seregno hanno in programma pure una centochilometri... quasi quasi ci faccio un pensierino. La maglia ufficiale, pardon la sweat ufficiale, è una cosa orrenda, nera con gli inserti blu, e mi fa sembrare Marcel Marceau in fase anoressica. Non vale. Paolo, se mi leggi, prometti che l’anno prossimo la disegnerai tu e che sarà un capolavoro. In segno di protesta manco guardo il catalogo Asics e passo a quello della Polar che, se non altro, è pieno di maschi sudati. Scavando tra le carte, raccatto un tubetto di crema miracolosa per il massaggio pre-gara e una compressa effervescente a base di taurina, guaranà e caffeina (qualche anno fa l’avrebbero considerata doping). Ancora carta: 32 pagine sull’importanze delle scommesse sportive legali, 16 sull’Idroscalo e 8 sul CUSMilano. Praticamente hanno disboscato mezza Amazzonia per della roba che nessuno guarderà. Il braccialetto di plastica "no smoking be happy" è un gentile omaggio della Fondazione Veronesi che, per ragioni a me ignote, preferisce combattere il tabagismo tra i maratoneti anziché fare prevenzione fra i ragazzi delle superiori. Nel pieghevole sulla tecarterapia (chissà a cosa serve) c’è un modello in mutande legato al lettino del medico (e questo mi basta). In quello del MyAsics Club hanno appiccicato un foglio di stagnola con la scritta "il vero runner ci mette la faccia". Il riflesso è talmente opaco e distorto che ci vedo EtaBeta. La nuova cartina ATMcity è assolutamente indecifrabile, roba che la guardi e capisci subito perché ti hanno dato anche i volantini di un autonoleggio e di un noleggio furgoni. Piuttosto vendi un rene, ma non corri il rischio di perderti in quel delirio di righe colorate. Questo pacco gara è una fregatura. Io mi aspettavo chissà quali meraviglie, invece continuo a trovare robaccia. La busta di PolaseSport almeno ha un senso, e puoi versarla direttamente nella bottiglia d’acqua in dotazione (che ovviamente si incastra a perfezione nel cappio di cui sopra). Ottima cosa questo servizio fotografico che sarà disponibile in rete dopo 72 ore (scommettiamo che non è incluso nel prezzo?). Il resto è cartaccia. Opuscolo e cartolina del Servizio Civile Nazionale (grazie, ho già dato). Pubblicità di un centro di medicina sportiva (anche qui ho già dato e non vorrei ripetere). Pubblicità sull’ennesimo ritrovato a base di fermenti lattici (siamo davvero il paese della stitichezza). Pubblicità di Telecom Italia. Buono sconto per un McMenu McRoyal Deluxe (il pasto dei campioni!). Sito internet di un gruppo sportivo virtuale (no comment). Pieghevole di Champions for Children (che magari è una bella iniziativa ma non garantisco). E per toglierci l’amaro dalla bocca, una (dico una!) Fisherman’s friend gusto extra forte. Troppa grazia San Gennaro. Dov’è il bidone della carta da riciclare?

(continua)

1 commento:

  1. la cosa del pieghevole con la stagnola per il riflesso l'abbiamo considerata vecchia già 4 e passa anni fa quando lavoravo in MegaAzienda. fai un po' te.

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