sabato 28 febbraio 2015

Quarta fila

- Ciao.
- Buonasera.
- Per caso... qualcuno ha rinunciato allo spettacolo di Paolo Fresu?
- Quale?
- Il primo dei tre... Jazz!
- Intendi quello di questa sera?
- Ah... è questa sera?
- Sì.
- Beh... allora sì... c'è posto stasera?
- No.
- Ah... peccato...
- Però, se vuoi, ti puoi mettere in lista.
- Davvero? Posso?
- Guarda, apriamo la lista tra dieci minuti, oltre a te ci sono solo tre persone.
- Non so... e dopo che mi sono messo in lista?
- Ti siedi nel foyer e aspetti. Poi tra un'ora vediamo se ci sono delle defezioni dell'ultimo minuto.
- E... devo restare per forza seduto nel foyer?
- No.
- E... posso fare due passi nel frattempo?
- Basta che poi ci sei quando faccio l'appello.
- Ah... bene.

giovedì 26 febbraio 2015

Playdate


Mano destra: rosso. Piede sinistro: blu. Piede destro: giallo. Mano sinistra: rosso.

mercoledì 25 febbraio 2015

L'uomo uccello


Premesso che i film bisognerebbe vederli in lingua originale perché, ad esempio, Meryl Streep in versione italiana vorrei impiccarla mentre in inglese mi lascia sempre senza fiato, ancora una volta mi trovo davanti Michael Keaton e non capisco se sia un grande attore doppiato male o uno con più fortuna che talento. Protagonista a parte (magari a qualcuno piace) ci sono due ottimi motivi per vedere Birdman: il montaggio e la musica. Praticamente, il film è un unico piano sequenza con la telecamera che corre su e giù per un teatro di Broadway al ritmo di una batteria impazzita, una specie di Rumori fuori scena in versione Arca russa (ma meno divertente del primo e meno palloso del secondo). Da vedere, meglio se con un paio di caffè in corpo e con una buona notte di sonno alle spalle.

lunedì 23 febbraio 2015

Una serata perfetta


Le scarpe fosforescenti, i podcast di RNE, Super al telefono che mi spiega la riforma del lavoro e gli amici che mi danno del coglione su Uozzàp: proprio una bella serata. Un giorno la mia gamba andrà a posto e potrò ricominciare a correre e a pedalare. Oppure no. Nel frattempo, cammino.



domenica 22 febbraio 2015

Pensierino intercity

Poco fa, sul marciapiede della stazione centrale, ho visto un trio di adolescenti liberamente ispirati agli One Direction. Probabilmente tornavano da una notte in discoteca. Il più biondo dei tre ha baciato quello più timido e poi l'ha caricato sul treno. Intorno a loro un paio di sguardi inorriditi, ma solo un paio. Io, alla loro età, non ne avrei avuto il coraggio: mi sarei aspettato un linciaggio istantaneo. Si vede che i tempi sono cambiati. Per fortuna in meglio.

venerdì 13 febbraio 2015

Letture islandesi

Dopo due figli e undici anni di matrimonio, Flóki comunica a María che intende lasciarla e rifarsi una vita col collega del quale si è da tempo innamorato. Di solito, mi basta che un personaggio abbia anche solo un pensiero meno che pienamente eterosessuale e comincio subito a volergli bene come al migliore dei miei amici. Questo però è il re degli stronzi e degli anaffettivi. A ogni pagina speri solo che lei decida di andarlo a trovare con un secchio d'acido e gli rovini la vita per sempre. O almeno che gli scarichi un camion di letame davanti casa. E, invece, niente. Si vede che le ragazze islandesi hanno la pelle più dura della mia. Sarà il freddo che le rende così impermeabili?

Auður Ava Ólafsdóttir
«L’eccezione»
Einaudi - Supercoralli
260 pagine

Quella lettera strana nel nome dell'autrice si chiama eth. Io non lo sapevo.

martedì 3 febbraio 2015

42 applausi


Ci vorrebbe una legge per vietare gli applausi durante i discorsi in Parlamento. In mancanza, si potrebbero installare dei cartelli per segnalare quando una frase è finita e si può fare casino.

#stoinvecchiando(male)





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