giovedì 28 ottobre 2010

Semplice e diretto

Ai miei tempi il servizio di leva era obbligatorio. Se pensavi che il verde militare o il blu marina non facessero per te, ti restavano due opzioni: o conoscevi qualcuno (un medico compiacente, uno zio generale, un prete con buoni agganci in Vaticano) o sceglievi il servizio civile. Io in verde non sto affatto male, e bisogna dire che anche il blu non mi sbatte troppo. All'epoca, però, la paura di essere quello diverso in mezzo a un plotone di etero retrogradi e fascistelli (così smetterete di credermi del tutto immune da stereotipi e pregiudizi) ebbe la meglio sul fascino indiscreto della divisa (col senno del poi, e soprattutto con la sicurezza e il fisico del molto poi, forse oggi farei una scelta di ben altro tipo, ma forse no: dovrei trovarmi di nuovo in quella situazione per poterlo affermare con cognizione di causa).

Fu così che una mattina di settembre mi ritrovai all'Ente Nazionale Sordomuti con una dozzina di ragazzi non meno etero, retrogradi e fascistelli di quelli che avrei incontrato in caserma (a riprova che l'idiozia è equamente distribuita sul territorio) ma con i quali -almeno- non avrei dovuto condividere la doccia. Ad accoglierci Monica, interprete di LIS (lingua italiana dei segni: già, perché la lingua dei segni non è una specie di esperanto per sordi ma cambia da nazione a nazione) e nostro supervisore per i successivi dodici mesi. Ricordo che prima ancora di assegnarci i vari compiti, cercò di spiegarci come il nostro mondo di udenti fosse fatto di infinite sfumature (nel tono della voce, nella scelta delle parole, nel modo di costruire le frasi) mentre quello in cui stavamo entrando era semplice e diretto perché non c'è modo di rendere un segno più bello, morbido, romantico o educato: un segno è un segno, al massimo puoi cambiare il colore dello smalto sulle unghie.

Semplice e diretto, come quel ragazzo del Triangolo Silenzioso, il gruppo gay dell'ENS, che un giorno disse a un mio compagno, praticamente col megafono (notizia flash: solo perché non sentono non significa che non riescano a parlare), che sarebbe stato molto contento di scoparselo lì sul posto. E a leggerlo sembra un approccio un po' rude, ma vi assicuro che a sentirlo sembrava quasi romantico. Sono rimasto in quell'ufficio per un anno e ho continuato a frequentarlo per altri tre. Poi i rapporti si sono allentati e non ci sono più tornato. Mea culpa. Ogni tanto mi capita di pensare che sarebbe bello poter dire le cose che uno pensa con quella stessa schiettezza, senza troppi filtri e barriere. Un po' come scappa a lui verso la fine del videomessaggio per il suo ragazzo.


Distanza:21,327 km
Tempo:1 35' 00''
Velocità media:13,47 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:1.487,568
km corsi negli ultimi 12 mesi:3.051,645

20 commenti:

  1. Ero riuscito a scansare questo video da FB, UT, i vari GAY italia, Wave, TV, oh non ci casco qui!
    Il bambino è proprio bellino, somiglia un po' a Willwosh non trovi?

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  2. Il mio aneddoto però regala un valore aggiunto, no?

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  3. Il bambino è molto meglio e molto più simpatico (mi sembra) di Willwosh!!

    Anche io ho evitato il servizio di leva (o meglio mia mamma ha deciso per me) ma col senno di poi l'avrei fatto molto volentieri...

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  4. A me Will piace.
    Sì il tuo aneddoto è la panna sulla sacher.
    Il militare l'ho fatto ma smetto di parlarne o potrebbe esserci gente che si taglia le vene per l'asfissia.

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  5. Enrico*: Tanto per non sfatare il mito dei gay con le mamme autoritarie come caporalmaggiori :-) Dove hai fatto l'obiettore?

    Macsi: Solo io non conosco questo Will? Mi documenterò... Del militare si può parlare, saltiamo solo l'episodio con l'acido muriatico che è un po' forte.

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  6. Tranquillo IT, siamo in due: ho dovuto cercare su google chi sia Willwoosh, e comunque non l'ho mai visto.
    Anche io ho fatto il servizio civile: ma l'avevo deciso molto tempo prima di sapere di essere gay. Semplicemente, da piccolo ero talmente timido che l'idea un po' da film americani di essere vittima di crudele nonnismo mi spaventava alquanto.
    Crescendo, ho mantenuto la scelta un po' per antimilitarismo convinto, un po' perchè pensavo che nella vita sarebbe stato molto più utile e formativo fare una seria esperienza di servizio civile che un anno di cazzeggio militare. Per questa ragione avevo chiesto di svolgere il servizio civile presso una struttura che ospitava malati terminali di AIDS nella quale durante l'università facevo volontariato: non hanno accettato perchè era della caritas ed era richiesto una sorta di cerificato di frequentazione della chiesa e dell'oratorio da parte del parroco del mio paese, ed io mi sono rifiutato di andare a farmelo fare (visto che non era vero). Sono finito a fare il bibliotecario e ad aiutare alunni con situazioni famigliari difficili a fare i compiti: non è la stessa cosa, ma alcuni di quei bambini (oggi decisamente cresciuti) mi riconoscono e mi salutano ancora oggi.

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  7. nemmeno io so chi sia willwoosh...
    non ho fatto né il militare né il servizio civile...
    e non mi dispiacerebbe essere dotato di maggiore schiettezza

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  8. Barone: Non credo di essere un antimilitarista convinto. Secondo me c'è e ci sarà sempre bisogno di un esercito di professionisti preparati. Magari anche un po' fissati con la Patria e il senso dell'onore. Ai nostri tempi la naja era una perdita di tempo. Oggi forse è una cosa più seria. Forse, perché ogni mattina mi imbatto in camionette di soldati assiderati che piantonano consolati, stazioni e abitazioni private e mi chiedo se non sia un grande spreco di risorse (non basta la polizia per quello?).

    Bello il tuo servizio civile: piccoli gesti per cambiare il mondo. Adesso chi fa quel lavoro al posto tuo? Sono riusciti a trovare dei volontari o con la fine della leva sono scomparsi anche gli obiettori?

    BlackHole: Urge una ricerca su Willwoosh: siamo tutti troppo indietro.

    Enrico*: Riformato per volere materno? Ti ha preso a colpi di roncola sulle ginocchia?

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  9. No It, non è mica Anna dei Visitors!

    Ha semplicemente chiesto al mio dermatologo di certificare che devo fare dei trattamenti in maniera costante per una malattia genetica alla pelle...

    Oh, che poi è vero, niente di irregolare.

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  10. Sono scomparsi anche gli obiettori IT, però adesso, grazie ad un'iniziativa del comune, è la scuola stessa che tramite volontari del paese porta avanti l'iniziativa (anche per permettere ai figli di extracomunitari, ormai numerosi, di integrarsi con meno difficoltà): chi lo fa? Principalmente ex maestre della stessa scuola in pensione, o mamme di alunni o ex alunni, tra le quali mia mamma, che così ha un po' realizzato il suo sogno (mai realizzato) di fare la maestra elementare (e sopperisce pure un po' alla mancanza di nipotini).

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  11. Cioè, conosci anche la LIS?
    Un uomo da sposare! (sposare, ho scritto, non fraintendere Barone!).

    Comunque non essendo ciechi, i sordi possono dare sfumature alle proprie parole attraverso le espressioni facciali. Ma questo lo sai meglio di me. magari qualcuno dei lettori però non lo sa :)

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  12. ti ho mai raccontato di quando ho fatto il botto in moto e mi sono sfracagnato il ginocchio e sono partito per i tre giorni in marina a la spezia e il mio vicino di letto parlava dei suoi problemi di erezione e poi ho fatto obiezione?
    come hai potuto vivere senza questo racconto? come?

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  13. Oscar, non ho capito la correlazione tra il botto in moto e la partenza in marina (per tre giorni?)...

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  14. esiste anche un'associazione di gay ciechi?

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  15. Roccia: Della LIS conosco solo le parolacce e qualche parola base perchè il corso avrebbe richiesto un'ulteriore permanenza all'Ente. In compenso ho imparato aleggere le labbra. E comunque molte conversazione la facevamo solo con sguardi, gesti inventati e facce buffe.

    Oscar: Come ho fatto fino a oggi? Non posso vivere senza il tuo racconto. Fuori i dettagli.

    Enrico*: Di solito vanno in marina quelli che abitano vicino al mare. Aspettiamo i dettagli per scoprire la relazione tra moto e tre giorni.

    BlackHole: Non che io sappia. Ma non mi sembra che tu ne abbia bisogno.

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  16. it, avevo in mente un'altra cosa... cmq di gay sordi ne ho visti parecchi, magari c'è una correlazione tra le due cose, chissà se qualcuno ha mai indagato...

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  17. Eheheheh anche le parolacce in LIS possono essere utili a volte :)

    Riguardo alla correlazione tra gay e sordità, penso che quando vediamo un gay sordo (o sordomuto) lo notiamo più facilmente e tendiamo a ricordarcene di più come tutte le cose che rompono gli schemi abituali. Però sarebbe interessante approfondire.

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  18. BlackHole: Intendevo dire che sei abbastanza carino da non doverti rivolgere a un pubblico di non vedenti.

    Roccia: Alcune parolacce sono estremamente "grafiche".

    Nella mia esperienza, molte delle persone non udenti che ho conosciuto avevano un rapporto molto poco mediato (quasi sfrontato) con le cose del sesso e una certa propensione a sperimentare. Forse da questo deriva una maggiore visibilità (se non addiritura una maggiore numerosità) degli omosessuali non udenti. Nulla di scientifico: è solo quello che ho potuto osservare in quegli anni.

    Per quanto riguarda i non vedenti, mi vengono in mente le parole del dottor Hannibal Lecter: "Cosa desideriamo, Clarice? Noi desideriamo ciò che vediamo ogni giorno". Ma forse tu sei un po' più addentro di me a queste tematiche.

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