Uno etero e soprappeso. L'altro gay e denutrito. Bastava mescolare gli ingredienti con un po' più d'attenzione e saremmo stati i
gemelli Brewer all'italiana: alti, belli e sanamente
bisessuati. Ma si sa che
la Natura preferisce il ruolo di matrigna a quello di madre. E così, eccoci qua, in questo tempio dell'abbigliamento sportivo. Uno che pare l'omino Michelin e l'altro il protagonista di
Nightmare before Christmas. Proprio non capisco perché certa gente si ostini a regalarci vestiti. È una battaglia persa in partenza: c'è sempre qualcosa che non funziona. La manica troppo lunga. Il collo troppo stretto. Il polpaccio assassino. Il girovita abbondante. L'effetto sacco di patate. La repulsione per le zip. L'odio per il rosso. Un dettaglio o un decoro di troppo. Stavolta tocca a lui: ha ricevuto una tuta blu che nemmeno i vecchi della Baggina
*. Si impone un cambio veloce, anche perché non c'è modo di infilare l'oggetto in un pacco dono per qualche lontano parente.
Io e il fraStellino siamo nati per fare acquisti insieme. Nessuno dei due è particolarmente propenso allo shopping, ma in coppia siamo imbattibili. La cosa funziona soprattutto in alcuni campi. In ambito tecnologico, ad esempio. O nel vasto mondo dell'arredamento. Ci piace toccare le cose, provarle, immaginarne usi alternativi e pericolosi. Cerchiamo subito i punti deboli. Ci esaltiamo per certe inutili raffinatezze. Confrontiamo i modelli e pensiamo a tutte le soluzioni alternative. È come quando eravamo bambini e smontavamo i giocattoli per capire come fossero fatti. O prendevamo le scatole della Lego e ne miglioravamo i progetti. Ingegneri mancati, come tutti i maschietti, o quasi.
Forse la moda non è il nostro specifico. Forse dovevamo nascere in Inghilterra, dove il massimo dell'eleganza consiste nello staccare le tende dalle finestre e buttarsele addosso come capita capita. Però, ci piacciono le sfide. Le commesse ci guardano interdette. Lui avanza come un caterpillar. Punta una maglia, poi un'altra. Si leva giacca e maglione. Io raccolgo tutto, le cose che si è tolto e quelle che vuole provare.
Tre capi per volta, prego! No problem. Mentre lui resta nel camerino io faccio la spola tra gli scaffali. Inizia la caccia alla taglia perfetta. Un po' più grande. Un po' più piccola. Meno sciancrata.
L'etichetta può dire quello che vuole, tanto finché non la provi non si capisce. Come se non bastasse la
slim fit di Brooks Brothers, in questo negozio hanno partorito l'
heritage fit che ha una vestibilità altrettanto mitologica. Ci vogliono spalle da rugbista, braccia scimmiesche e una vita degna di Rossella O'Hara dopo il passaggio di Mamy. Su di lui fa tanto insaccato. Mi dice "Provala". Dove lui la riempiva io la svuoto e viceversa. Adesso abbiamo un camerino ciascuno, uno accanto all'altro. Sei capi in tutto. Infila, esci, confronta, controlla allo specchio, sfila, scambia. "Che te ne pare?". "Mmm, non so...". Bastano le mezze frasi. Come tra
Nigel e Miranda . Basta una smorfia e ci siamo capiti. Due ore e duecento prove più tardi, la tuta si trasforma in una felpa, due magliette e tre paia di calze.
Sophie Kinsella non è degna di allacciarci le scarpe.
Gli scatti di Derek e Keith per Bruce Weber sono da antologia. Li trovate con qualsiasi motore di ricerca. Non metto un link altrimenti quelli di blogspot mi bannano a vita.
(*)
NdB Baggina: noto carcere destinato alla segregazione dei milanesi anziani.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Distanza: |
| 28,090 km |
Tempo: |
| 2 19' 00'' |
Velocità media: |
| 12,13 km/h |
km corsi negli ultimi 6 mesi: |
| 1.487,833 |
km corsi negli ultimi 12 mesi: |
| 2.442,655 |