E' di nuovo l'alba di giovedì. Sono passate tre settimane e ancora non ho pianto. Ieri notte ho riempito lo zaino. Parto. Mi serve una scusa per uscire dal castello dell'AugustaGenitrice e un po' di tempo prima di tornare nella scatola. Prendo la porta e comincio a camminare verso Roma. Non importa dove arrivo. Mi basta anche Assago. L'importante è partire.
Buona via!
RispondiEliminaMeno male che stamattina c'eri tu a scortarmi in giro per la città con le ballerine e tutto il resto...
EliminaBuon viaggio.
RispondiEliminaGrazie Macsi. Più che un viaggio sarà un grande pellegrinaggio disorganizzato con buone chance di insuccesso :-)
Eliminacredo che andrai molto più lontano...
RispondiEliminaattendiamo il tuo ritorno :-)
Se ci arrivo, mi dovrai dare qualche dritta sulla parte che hai fatto tu...
Eliminaok recupero dalla scatola il diario del pellegrinaggio ;-)
Eliminacerte volte bisogna proprio partire per trovare quello che è accanto a te. ma se non partissi non lo vedresti più.
RispondiEliminapoi se ci arrivi a Roma, batti un colpo!
Buon viaggio pellegrino
tu non lo sai ma ti abbiamo seguito anche noi in questo viaggio verso Roma. la strada colma i vuoti e risana le ferite, anche quelle grandi come la tua in questo momento. l'importante è partire perchè la cosa più faticosa non è il viaggio in se' ma l'alzarsi dalla sedia e dal quotidiano e da quella vita che sembra proteggerti. la cosa difficile è quasi sempre spiegare perchè lo fai (anche se stavolta è diverso) a quelli che rimangono sul divano. ma non ti dido nulla di nuovo e l'hai sicuramente già sperimentato sulla via di santiago. ciao e un abbraccio forte. clara
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