giovedì 16 dicembre 2010

Christmas shopping - episodio 2

Oggi ho comprato due regali per fraStellino. Nel senso che lui, invece di andare in giro per negozi, ha trovato molto più comodo, pratico e veloce delegare a me le sue commissioni.

Poi ho fatto il modello da Abercrombie & Fitch. Nel senso che Monica voleva regalare una camicia al suo figliastro. Ma prima doveva vederla per forza indosso a qualcuno. Il fatto che lui sia un po' più basso e circa dieci chili meno pesante del sottoscritto non ha rappresentato un grosso ostacolo: ogni volta che qualcosa mi faceva sembrare un insaccato ben stagionato allora era la taglia giusta.

Per finire, ho collezionato l'ennesima bella figura da Eataly. Nel senso che c'era questo commesso decisamente al di sopra della media con "Datemi un bacio, oggi è il mio compleanno" scritto sulla maglietta del negozio. Così mi sono avvicinato per fargli gli auguri e lui mi ha spiegato, inorridito, che si trattava dello slogan con cui avevano festeggiato due anni dall'apertura.

Insomma, non è stata una giornata particolarmente proficua dal punto di vista degli acquisti, però il raduno marziano è stato un successo con finale a base di panettone e vin brulé sotto la Torre del Filarete. A breve le foto sul blog di Antonio. Se vedete uno col cartello "Maligayang Pasko" c'est moi!

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Distanza:14,225 + 12,700 km
Tempo:1 00' 00'' + 1 30' 00''
Velocità media:14,23 + 8,47 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:1.538,137
km corsi negli ultimi 12 mesi:3.062,283

martedì 14 dicembre 2010

Christmas shopping - episodio 1

I miei amici sono quasi tutti etero.
I miei amici sono quasi tutti etero e sposati.
I miei amici sono quasi tutti etero, sposati e dotati di prole.
I miei amici sono quasi tutti etero, sposati, dotati di prole e inclini a generare solo figlie femmine.
Un sacco di figlie femmine.
Io adoro le figlie femmine dei miei amici etero sposati con prole ma, dopo aver passato troppe ore tra bambole, orsacchiotti, tazzine, pentolini, gatte giapponesi, bacchette magiche, ali da principessa delle fate e ogni possibile sfumatura di rosa tra il pesca e il confetto, ho deciso. L'anno prossimo compro un arsenale di spade, sciabole e fioretti così diventano tutte delle piccole Lady Oscar. E all'unico maschio della cucciolata regalo la maglieria magica di Barbie.
Distanza:15,383 km
Tempo:1 05' 00''
Velocità media:14,20 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:1.511,212
km corsi negli ultimi 12 mesi:3.052,978

sabato 11 dicembre 2010

Piccolo delirio architettonico

Il problema è noto: le stanze di un museo hanno solitamente quattro pareti e due porte. Se le porte si trovano una di fronte all'altra, nella migliore delle ipotesi, riuscirete a creare un percorso che sfrutta al meglio tre pareti soltanto.
Se invece le porte si trovano su pareti contigue, il percorso sfrutterà ogni centimetro a vostra disposizione.
Nel primo caso, potrete mettere in fila tutte le stanze che vorrete, praticamente all'infinito.
Nel secondo, invece, il museo non potrà avere più di quattro sale (o cinque, o sei, qualora vi venisse la bizzara idea di costruire ambienti pentagonali o esagonali e via discorrendo).
Poche sale molto ben sfruttate o una lunga teoria di spazi un po' sprecati? Certo, ci sarebbe anche l'opzione costringiamo-il-visitatore-a-passare-due-volte-davanti-alla-quarta-parete ma preferisco non prenderla nemmeno in considerazione. La soluzione, geniale, l'ha partorita quasi settant'anni fa un architetto americano: un ingresso, un'uscita, e una sola, lunghissima parete che si avvolge su se stessa.
L'architetto si chiamava Frank Lloyd Wright, il museo era il Guggenheim di New York.
Da qualche giorno a Milano c'è un nuovo museo. L'hanno disegnato Italo Rota e Fabio Fornasari scavando dentro l'Arengario di Portaluppi, Muzio, Magistretti e Griffini. All'ingresso c'è una lunga rampa elicodale che racchiude il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo e cita Wright.
Purtroppo è solo una citazione: il resto del museo non sorprende, se non per per il grande spazio dedicato a Fontana e il collegamento con Palazzo Reale. Le opere della collezione Jucker, i futuristi e le varie correnti fino alla seconda guerra mondiale meritano la visita.
Sfortunatamente, l'opzione che io avrei scartato a priori qui è stata abbracciata con entusiasmo. Sarete quindi costretti a fare la spola lungo la famigerata quarta parete.
Dagli anni '50 in poi è questione di gusti. A mio modesto avviso, si salvano pochissime cose, per lo più nell'arte povera. E comunque, sia chiaro: la prossima volta che c'è da giocare con i mattoni, fosse anche solo per risistemare il tinello di casa Moratti, vorrei essere preventivamente consultato.
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Distanza:27,120 km
Tempo:2 06' 00''
Velocità media:12,91 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:1.495,829
km corsi negli ultimi 12 mesi:3.052,775

venerdì 3 dicembre 2010

L'appretto del Lidl

Ehi tu. Tu che non riesci a capire che se una parola è vietata non la puoi usare ogni volta che ci vediamo. Tu che hai la memoria corta e l'amnesia facile. Tu che non sei autorizzato a offrirmi la cena, né il cinema, né qualsiasi altra cosa. Tu che non riesci sempre a rispettare la regola numero uno. Tu che alle cinque di sabato mattina ti trascini fuori dal letto per vedermi andar via e alle otto mi aspetti con la stufa accesa e l'asciugamano caldo. Tu che hai una crema per tutto: gli occhi, la faccia, il corpo, la pancia. Tu che lo shopping è sacro e terapeutico. Tu che indossi jeans così stretti che io non riesco nemmeno a provarli. Tu che ogni giorno mi mangi di baci quando arriviamo a San Babila. Tu che, salvo rare eccezioni, non mangi il pane, la pasta, i dolci, le patate e i formaggi. Tu che le scatole di crostatine non sai nemmeno come siano fatte. Tu che sei nato in montagna ma saresti felice di vivere al mare. Tu che vai Bali come i tedeschi a Riccione. Tu che tieni la casa come uno specchio e la rimetti a posto prima che arrivi la signora delle pulizie. Tu che mi racconti le favole del tuo ex. Tu che al volante del bolidino diventi peggio dell'orco delle fiabe. Tu che per non spaventarmi sai trattenere la tua rabbia da orco. Tu che ti dovresti decidere a smaltire gli arretrati di Brothers & Sisters così finalmente riusciremo a vedere insieme la nuova stagione. Tu che in discoteca attiri nugoli d'uomini e balli per ore senza mai fermarti. Tu che ogni tanto mi chiedi di salire in ufficio per un caffè pur sapendo che dirò ancora di no. Tu che non mi lasci mai in pace mentre faccio la doccia in palestra. Tu che vorresti monopolizzare la mia attenzione e saccheggiare ogni minuto del mio tempo libero. Tu che hai imparato a dormire sul marmo. Tu che di notte prima mi tieni stretto e poi mi chiedi di abbracciarti in un continuo rimescolamento di cucchiai. Tu che quando mi stringi forte mi fai sentire sicuro. Tu che con un paio di tacchi e una parrucca tiri fuori la donna da trivio che è in te. Tu che mi fai lanciare da scivoli altissimi. Tu che se non presti attenzione quando parcheggi dentro di me poi non riesco a sedermi per due settimane. Tu che non sei cresciuto in mezzo ai lupi ma fai comunque conversazione coi cani e accarezzi i pitoni. Tu che parli di deals, revenues e billions. Tu che da sveglio fai sogni ambiziosi ma non ricordi quello che sogni con gli occhi chiusi. Tu che ti commuovi ascoltando le canzoni. Tu che dopo avermi costretto alla visione di GI-Joe e Scontro fra titani in 3D hai avuto la faccia tosta di addormentarti l'unica volta che il film l'ho scelto io. Tu che sei geloso di chiunque mi guardi. Tu che sorridi rassegnato quando mi vengono gli occhi a cuoricino parlando col mio migliore amico. Tu che certe volte dici cose che non capisco, ma è solo perché hai un accento un po' strano e io sono mezzo sordo. Tu che non hai ancora capito perché ti ho appena regalato l'appretto del Lidl. Lo sai che oggi è un anno dalla nostra prima pizza?

Io.



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