giovedì 30 settembre 2010

Milanesi col cuore in mano

Secondo me, le cene a base di avanzi sono le migliori. Innanzi tutto, non devi cucinare: ti basta aprire il frigo e mettere in tavola. Al massimo, infili tutto nel forno ed è pronto in cinque minuti. Poi, non hai la pressione della sera prima, quando cercavi di fare bella figura con gli ospiti e ti perdevi metà dei discorsi per andare avanti e indietro dalla cucina, riempire i bicchieri e assicurarti che tutti fossero comodi e felici. Infine, la compagnia è sempre la migliore, perché a questo tipo di cene si invitano solo le persone con cui si è davvero in confidenza.

Purtroppo, però, non è di questo che volevo parlare (ma se avete qualcosa da aggiungere, accomodatevi pure che l'argomento per me è interessante e se siete dei maghi a trasformare i rimasugli di vitello tonnato in appetitosi stuzzichini allora potremmo diventare amici per la pelle).

L'altra sera io e Super siamo stati dal FraStellino per un'ottima cena a base di avanzi (essendo lui un raffinato gourmet anche i suoi scarti sono di qualità eccelsa). Finite le chiacchiere e l'ultima briciola di torta, scendiamo in strada e sulla bici di mia sorella, infilato proprio al posto del sellino, troviamo questo messaggio scritto su un pezzo di Scottex.
La prima reazione è stata: "Uh, che carino. Proprio una persona per bene!". La seconda: "E se fosse un trucco per attirarti a casa tua e tentare qualcosa di brutto?". Alla fine, il signore si è rivelato una persona degnissima. Abita due piani sotto al FraStellino e, dopo aver visto il ladro all'opera dal suo balcone, è sceso a reclamare il maltolto. Un cavaliere di altri tempi, difensore di ignare pulzelle e altrui proprietà. Quindi mi chiedo: siamo stati noi cattivi a considerare la seconda opzione o è la vita in città che ti costringe a relazionarti con gli altri indossando una corazza di diffidenza?
Distanza:21,317 km
Tempo:1 36' 00''
Velocità media:13,32 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:1.453,144
km corsi negli ultimi 12 mesi:3.000,353

martedì 28 settembre 2010

Catwalk for dummies

Arrivano quasi tutti insieme e sono tutti più o meno vestiti di nero. In fin dei conti -mi dico- è una scelta sensata: il nero sfina, è sobrio, classico, elegante ma anche sportivo, va bene a qualsiasi ora e si intona con qualsiasi accessorio. E poi, sono sicuro che resiste benissimo alle macchie. Non come la mia camicia bianca che è uscita dalla metropolitana con un segno di sporco sulla manica. Un segnetto, vabbè: due colpi con la mano ed è diventato quasi invisibile, ma io so che c'è, e la cosa mi irrita alquanto. Voglio dire, sono alla Milano Fashion Week, non a una sagra di paese. Che, poi, siamo sinceri: invitare me a una sfilata è come chiedere a Paris Hilton di passare una giornata ai Musei Vaticani. Io che la mattina dedico non più di tre secondi alla scelta dei vestiti, ragionando per lo più in base al criterio se piove questo altrimenti quell'altro. Io che la sera penso di poter andare in giro con una polo Oviesse e i jeans di Celio comprati in saldo. Io che sì, sarò pure gay, ma ho un budget per l'abbigliamento di gran lunga inferiore a quello per le crostatine. Però qualcuno è stato così carino da chiedermi se volevo vedere il frutto del suo lavoro e io mi sono anche un po' commosso perché non me l'aspettavo. Così eccomi in seconda fila a guardare negli occhi una famosa giornalista di moda e questo mondo che non è proprio come me lo sarei aspettato. Molto meno patinato e molto più pratico. Niente lustrini. Niente eccessi. Niente champagne e caviale per ingannare l'attesa. Solo lavoro. Infatti, arrivano quasi tutti nello stesso momento, con le loro divise d'ordinanza. Reduci dalla sfilata precedente, entrano, cercano il loro posto e cominciano a pianificare il trasferimento verso la successiva. Parlano al cellulare. Si scambiano opinioni. Fanno attenzione ai dettagli. Poco dopo, si abbassano le luci e comincia lo spettacolo. Modelle di una magrezza sconcertante scivolano in precario equilibrio su tacchi vertiginosi e tu hai solo pochi secondi per assorbire quello cha stai vedendo, i tagli, i motivi, la consistenza dei tessuti, gli accostamenti di materiali, e per chiederti quale strana legge della fisica impedisca a quelle ragazze di rovinare a terra. John Lennon canta Imagine mentre le macchine dei fotografi scattano senza posa e qualche inviato si mette a favore della telecamera parlando dentro un microfono. Cinquanta abiti e dodici minuti più tardi finiscono gli applausi e i forzati della settimana milanese si affrettano verso l'uscita. Passando nel back-stage noto l'ultima cosa che vedono le modelle prima di entrare in passerella. E' un grande foglio di carta bianco su cui qualcuno ha scritto "Walk hard & fast". Lo prendo alla lettera e cammino verso casa senza fermarmi mai.

Distanza:21,250 km
Tempo:1 36' 00''
Velocità media:13,28 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:1.453,144
km corsi negli ultimi 12 mesi:3.000,353

sabato 25 settembre 2010

Erode e il suo complesso

Quando ero piccolo io, si andava tutti a scuola dal lunedì al sabato, nessuno escluso. Il sabato mattina era l'ora d'aria di mamme e papà reduci da una settimana di lavoro e ormai rassegnati a passare le successive quarantott'ore in balìa della prole.

Adesso, invece, con la riforma di MaryStar, l'autonomia scolastica e tutto il resto, pare che i portoni delle scuole patrie vengano sbarrati dopo l'ultima campanella del venerdì pomeriggio lasciando i genitori a trastullarsi con un nuovo interrogativo: Dove sbatto i marmocchi? In uno sforzo di fantasia collettivo, sembra che il 99% di loro abbia risposto In piscina!

Un consiglio: se abitate a Milano, il sabato mattina evitate la Cozzi o rischiate di fare una strage. Dico sul serio.

Ciononostante, siamo riusciti a farci 90 vasche: Petit comincia a parlare di Triathlon. Se lui comanda, io obbedisco. Staremo a vedere.

venerdì 24 settembre 2010

Milano 5.30

Mille pazzi che si danno appuntamento alle 5 e 30 per correre 5 chilometri e 30 mentre la città ancora dorme. E' successo a questa mattina a Milano: incredibilmente bello e surreale. Grazie Fabrizio!


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Distanza:21,170 km
Tempo:1 43' 00''
Velocità media:xx,xx km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:x.xxx,xxx
km corsi negli ultimi 12 mesi:x.xxx,xxx

domenica 19 settembre 2010

Il leprotto


Visualizazione ingrandita della mappa
Avete presente gli innamoramenti di cinque minuti? Tipo quando salite sul treno e scoprite che il ragazzo seduto davanti a voi legge il vostro stesso giornale, ascolta la vostra stessa musica, porta le vostre stesse scarpe e iniziate a chiedervi quante altre cose potreste avere in comune? O quando siete al supermercato, e mentre fate la fila alla cassa i vostri occhi incrociano i suoi, che sono di un blu magnetico, e poi uscite, e camminate uno accanto all'altro, in maniera del tutto innocente senza dirvi una parola, finchè le vostre strade si separano e, a quel punto, ci restate un po' male? O Quando vi trovate a una festa e siete sicuri di non conoscere nessuno eppure lui... beh, lui vi sembra di averlo già incontrato in una vita precedente e chissà perché si accompagna a quella bionda insipida invece di bere qualcosa con voi? Ce li abbiamo tutti, vero? Bene, io ho anche gli innamoramenti da cinque chilometri (e questi credo siano un filo più rari).

Mezza di Monza. Doveva essere una scampagnata. Così tanto scampagnata che ci sono andato in bicicletta anzichè in macchina o in treno. 20 chilometri, 4 comuni e 2 province: che sarà mai? Doveva essere una cosa tranquilla, dopo l'incidente di Brescia, il mese col piede immobilizzato, quello col freno a mano tirato e il fartlek estremo tra Agosto e Settembre (lo so: prima o poi dovrò decidermi a scrivere due righe sui fatti di Brescia). Non ero nemmeno troppo in forma, e in effetti nessun libro consiglia di mangiare 132 crostatine al cacao nella settimana che precede la gara solo per accumulare quel po' di energia che può tornare utile nello sprint finale (ma, in fondo, chi non si è mai concesso un attacco di bulimia da ventiseimila calorie?). La sera prima mi ero anche coricato un po' troppo tardi. La strategia diceva di partire con 5 minuti al chilometro e di accelerare poco per volta nella seconda metà. Poi hanno dato il via. E ho visto lui. Avete presente i cani al cinodromo quando aprono le gabbie e scatta la lepre meccanica? Uguale! Partenza bruciante a 4 minuti e 11 secondi. Lui davanti e io dietro. Io dietro e lui davanti. Il mio gomito che sfiora il suo. La sua spalla contro la mia. E avanti così per cinque chilometri, finchè lui non è rimasto senza fiato e io praticamente senza saliva. Ma ormai ero lanciato, così ho tirato fino a tagliare il traguardo in 1:31:06 (che sarebbe pure il mio nuovo personale). All'arrivo ci siamo anche fatti due chiacchiere. Il suo nome è *** ma per me resterà sempre il Leprotto. Solo l'unico che lo trova così irresistibile?
Distanza:21,097 km
Tempo:1 31' 06''
Velocità media:xx,xx km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:x.xxx,xxx
km corsi negli ultimi 12 mesi:x.xxx,xxx

domenica 12 settembre 2010

Next time Lecco


Ormai è deciso: a Ottobre io, MauZ e il cancello del FraStellino arriviamo fino a Lecco (and back!). Chi si aggrega?


© itboy_76