giovedì 29 settembre 2016

terça-feira (martedì)


Confesso di aver visto tutte le puntate di "Una mamma per amica", la serie sulla madre single con la figlia secchiona che si accaparra una sfilza di ragazzi carini a suon di parole strane e dotte citazione. Fino a oggi pensavo fosse un personaggio di fantasia. Invece esiste davvero, si chiama Filippa e lavora nella versione portoghese del Dragon Fly. Filippa è una macchina da guerra: parla quattro lingue, spara trecento parole al minuto, anticipa ogni tuo bisogno, pianifica la tua vita, decide quali saranno le tue prossime mosse, e non alza mai la voce. Filippa ti osserva, ascolta le tue obiezioni, sorride benevola e ti induce a cambiare idea. Il letto, il bucato, la cena, la colazione, la destinazione  dell'indomani e il modo in cui raggiungerla: puoi avere anni di viaggi alle spalle e abitudini consolidate, Filippa le scardinerà. Almeno nei 60-80 kilometri che rientrano sotto la sua giurisdizione. Incontrare Filippa è come imbattersi nei Borg: "La resistenza è inutile, sarete assimilati". E alla fine non potrete fare a meno di invitarla a cena fuori, nel ristorante migliore della città. E lei, con un sorriso incantevole e il tono gentile, vi risponderà "Mi spiace, non posso, devo lavorare" (c'è il barista in fondo alla strada che mi fa la corte, il mio ex va in giro su una moto fighissima e mia figlia diventerà il prossimo presidente degli Stati Uniti).



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