sabato 24 settembre 2016

Quarto giorno


Furio ha tre anni, fa yoga tutte le sere e dice frasi in un inglese degno di Alberto Sordi. Furio è anche un dei migliori amici di Pesca.
L'amicizia tra maschi e femmine a tre anni funziona più o meno così.

Furio, con entusiasmo: "Giochiamo a (X)?"
Pesca: "No".
Furio, spazientito: "Giochiamo a (Y)?"
Pesca: "No".
Furio, ormai prossimo alle lacrime: "Giochiamo a (Z)?"
Pesca: "No".
Seguono attimi di panico.
Pesca: "Giochiamo a (X) con le regole di (Y) ma facendo finta che sia (Z)".
Furio: "Ok! Denkiùverimesc!"

Accompagnare Pesca al parco rientra tra i miei compiti di zio-in-carriera. Non disponendo di un omologo, Furio si accontenta di andare al parco con la nonna. Di conseguenza, una volta deciso a cosa giocare, a me e alla nonna di Furio non resta che sederci sulla panchina, vigilare che i due non si facciano troppo male e fare chiacchiere di circostanza.
Così ho scoperto che la signora ha un passato da sindacalista e un presente da cintura nera di pellegrinaggi (in pullman, sia chiaro).
La nonna di Furio è stata a Lourdes, a Santiago, in Vaticano, a Oropa, Loreto e Sotto il monte. Ma non a Fatima. Io invece sì. E la prossima volta che ci vedremo al parchetto sarà invidiosissima perché ci sono pure tornato (e dopo più di vent'anni devo dire che è cambiata in meglio, e che non sembra più un luogo pieno di dolore e sofferenza).



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