mercoledì 10 settembre 2014

At the end of Route 62

Dopo due giorni di scorribande (si fa per dire) lungo la Statale della Cisa e i suoi sentieri, approdo ad Aulla che è bruttina ma accogliente. E, comunque, oggi mi sono fatto 45 chilometri di picchiata, di cui 20 sotto la pioggia, per cui -poche storie- anche l'antro della strega di Biancaneve mi sembrerebbe un resort a cinque stelle.

Dopo due giorni di isolamento telefonico arrivo ad Aulla e trovo ad aspettarmi 17 messaggi di persone che mi hanno cercato. Super, FraStellino, ilDiLeiConsorte, due zii, due cugine, amici di famiglia, amici miei, colleghi e pazienti dell'AugustaGenitrice. Il primo impulso è di mandare tutti a quel paese. Poi, mi ricordo le buone maniere e comincio a chiamare o mandare sms.

Improvvisamente sono una celebrity e sembra che tutti vogliano sapere come funziona questo strano modo di elaborare il lutto, dove mi trovo, cosa faccio e a cosa penso. E c'è pure chi mi consiglia di tenere un blog.

Ecco, io un blog ce l'avrei. E mi piacerebbe molto aggiornarlo come si deve. Ieri notte, ad esempio, ho incontrato quattro ragazzi salvati da mare nostrum, e per la prima volta da non so più quanto tempo sono rimasto senza parole. Perché cosa volete che siano i miei problemi rispetto ai loro? Cosa volete che sia questa mia scampagnata in giro per l'Italia rispetto al loro che è un viaggio vero e pieno di insidie? Oppure: ho conosciuto una famiglia che vive tre mesi all'anno sull'Appennino, in un posto bellissimo ma impossibile, e a loro sembra la cosa più facile del mondo. Di queste cose parlerei volentieri sul mio piccolo blog, e vorrei dire a tutte queste persone di venirsele a leggere, così non mi devo ripetere in continuazione e magari trovo pure un attimo per studiare le mappe e fare qualche piccola manutenzione. Alla fine, però, mi rendo conto che, nella maggior parte dei casi, sentire la mia voce è il loro modo di superare quello che ci è successo, quindi mi rassegno a fare dei lunghi racconti telefonici e a spiegare che sì, sto bene, e no, non ho ancora pianto, e sì, era una donna fantastica, se riuscivi a dimenticare quanto fosse stronza, e no, non c'è problema, mi potete chiamare tutte le volte che volete...

Per chi non c'è mai stato, a piedi, in moto o in bicicletta, la SS62 è proprio una gran bella strada (in foto non rende).

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