martedì 8 ottobre 2013

Fashion city live

Come ogni mattina, anche oggi ho fatto i soliti quattro passi in Via Dolce&Gabbana (già Via della Spiga). L'accessorio della settimana sono le scarpe della matrigna di Cenerentola (o della Malvagia Strega dell'Est, decidete voi). 1.750 euro, scatola inclusa (spero). Mi sa che aspetterò i saldi...

17 commenti:

  1. lo sai quante vergini hanno dovuto ammazzare per ottenere quella particolare tonalità di rosso sangue? E lo sai quanto è difficile al giorno d'oggi trovare delle vergini? Eh? Eh?

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  2. secondo me hanno schiere di avvocati che li aiutano a trovarle :-P

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  3. non tutto è per tutti. Le scarpe sono molto belle, e per qualcuna nemmeno care. Del resto sete a Milano, mica a Vigata. Onestamente questi ditini puntati sanno di moralismo stantio e molto dozzinale. Magari anche No TAV?

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    1. Fammi capire bene: proprio tu parli di "ditini puntati" e di "moralismo" quando il tuo commento ne è un esempio lampante (e codardo, dato che preferisci rimanere nell'anonimato)?

      Un consiglio gratuito (nonostante siamo a Milano!): accogli un po' di senso di ironia nella tua vita, ti sorprenderai di come ti sentirai meglio.

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  4. qui si sta tutti col pugno alzato e si fa colazione con i bambini... che simpatici questi anonimi

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  5. ma che risposta qualunquista ed infantile. Stimo IT, ma non per questo le deve azzeccare tutti o essere susseguiosamente osservanti&partecipanti di ogni suo pensiero; È un blog, non la Mecca.

    Per la storia dell'anonimato - altro cavallo di battaglia - BlackHole o Barone, non credo siate usciti così nominati dalla fonte battesimale.

    Duca

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    1. E niente, proprio non ci arrivi... pazienza.

      Comunque Duca almeno è una identità, per quanto virtuale e non fisica, come lo sono Barone e Blackhole: è il commento anonimo, non firmato, che proprio non va bene, anche qualora fosse positivo (a prescindere dal fatto che entrambi conosciamo IT personalmente, ma non è questo il punto).

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    2. Barone, è nota la tua scarsissima attitudine ad anche solo notare che esistano opinioni diverse dalla tua, e quindi sono parole buttate quelle spese per tentare di spiegare. Ti consiglio di profondere la medesima attenzione e puntigliosità nel mettere i puntini sulle "i" degli altri, nel curare che li abbiano le tue. "per quanto virtuale e non fisica, come lo sono Barone e Blackhole"... lo so che è una mortificazione troppo grande del super-io rendersi conto che in uno spazio web pubblico tu vali un paio di bit come tutti gli altri. Il fatto che tu possa conoscere e frequentare IT nella vita reale è cosa che non fa assurgere - qui - al tuo avatar alcuna particolarissima virtù, neanche la fisicità, ahimè. Nè danno un particolare spessore alla tua qualunque opione, e so che questo potrebbe essere un colpo mortale alla tua iper-autostima. Me ne dispiaccio, ma son certo che pletore di "specchio delle mie brame" sapranno ricomporre il tuo cuore spezzato. Ti lascio ai loro riflessi.

      Duca

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  6. oh per favore. due scarpe rosse a 1800 euro, 900 euro a scarpa, e non si può nemmeno riderci su? cos'è, lesa dolce e lesa gabbana?

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  7. Ciao a tutti, scusate il ritardo ma ho passato un po' di giorni in orizzontale. Giuro di essere SItav e NOalitalia. Credo nel Mercato, o in chi ne fa le veci. Credo che il prezzo di una cosa sia pari a quanto qualcuno è disposto a sborsare pur di averla. Credo che un bicchiere d'acqua nel deserto valga più di una confezione di Ferrarelle al Polo Nord. Credo la moda non sia solo una gigantesca bolla di sapone. E credo che anche la creatività meriti di essere pagara. Però credo che non tirerei fuori nemmeno un euro per comprare la cacca di Manzoni o i tagli di Fontana. Così come credo che ciascuno sia libero di buttar via un mese e mezzo di stipendio nel modo che preferisce, ma se lo fa per due scarpette senza fantasia coperte di falsi swarovski allora mi viene da pensare che il suo sistema di valori e il mio siano difficilmente compatibili.

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    1. ma non devono essere compatibili, infatti. E nemmeno un meglio dell'altro. E neanche uno più "etico" dell'altro. Sono solo diversi. Ciascuno rappresenta chi lo porta, e ne è rappresentato. Quando il giudizio fa da ponte tra questi universi paralleli, allora nasce il problema. Ed il dubbio che il giudizio morale sia in realtà distillato di invidia; non per le scarpe in se, ovviamente, ma per un mondo che può permettersi quelli che - per noi - sono lussi. "Così come credo che ciascuno sia libero di buttar via un mese e mezzo di stipendio nel modo che preferisce, ma se lo fa per due scarpette senza fantasia..." Tu paragoni la capacità di acquisto di chi andrà a comprarsi quelle scarpette alla tua, sbagliato. Magari chi le compra, in un mese e mezzo, guadagna dieci volte quella cifra. E per i suoi standard, rappresentano un acquisto morigerato. È quello che si dice punto di vista. E credo tu non ti possa permettere nemmeno di dire "io non lo farei mai" perché nel tuo piccolo in realtà lo fai eccome. Un navigatore garmin per la corsa, ad esempio, non è quello che la stragrande maggioranza dei cassaintegrati giudicherebbe un acquisto necessario. Semplicemente ciascuni misuri il suo orizzonte con il proprio metro, ma il suo però: metro ed orizzionte.
      Baci, e questa volta mi rifirmo anonimo, giusto per coerenza. Se è necessario un nick a qualcuno per orientarsi, gli lascio la più ampia libertà di scelta.

      Anonimo

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  8. aspetta aspetta aspetta, i tagli di fontana sono figherrimi!

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    1. E Lucifero è credibile quando dice che sono l'uomo più bello del mondo... (quanto ai tagli, te ne faccio dieci ugiali per metà del prezzo, consegno a casa o in ufficio?).

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    2. si, è credibile. Perché per lui è così. Ho dei quadri di Schifano, lo conoscevo. Me li ha spiegati e lui vedeva cose che nemmeno sotto i più forti allucinogeni avrei mai intuito in quelle macchie. Facemmo un gioco, diverso tempo dopo aver prodotto quei quadri e ricordando il significato di certi colori ed accostamenti di forme, gli chiesi di rappresentarmi il concetto in un nuovo dipinto, così su due piedi. Rifece quasi identiche le stesse forme e gli stessi accostamenti cromatici. Riconobbe le minime differenze e me le spiegò con un rigore che dovrei dire logico, senonché parliamo di Schifano. L'arte certo non è la moda, ma un concetto che vale per qualsiasi "intuizione" artistica è che il vero significato è intelleggibile solo a chi la realizza, al massimo intuibile da chi partecipi alle vicende personali dell'autore. Per tutti gli altri, sono opportunità di investimento, oppure colpiscono perché vi trasliamo un nostro significato, li vediamo rappresentare qualcosa che magari l'autore non ha nemmeno minimamente pensato, ma anche solo per questo prendono valore. I tagli di Fontana non sono solo uno sbrego su una tela, per il fatto che fu il primo. Chi seguì (e non intendo solo i tagli, ma i vari tentativi di superare la dimensione 2D del quadro) furno possibili interpretazioni di quel concetto originario. Ma lui è stato il primo, e per certi versi, l'unico. Se anche tu usassi le stesse tele, gli stessi colori, la stessa densità materica degli olii, facessi lo stesso taglio, tu, saresti l'imitatore. E la tua "qualità" verrebbe giudicata sulla capacità di aver fatto qualcosa di uguale ad un'altra. Nessun pensiero, nessuna emozione e, soprattutto, nessuna scelta. La differenza è abissale.
      Sempre tuo, sempre anonimo.

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  9. beh io mi distraggo un attimino è qui scatta una catfight???
    uffa...
    potevate avvertirmi dai...
    Mau

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