Ogni scelta comporta delle conseguenze.
Ad esempio, essere il primo a lasciare l'albergue significa anche trovarsi da solo, al buio, in mezzo al bosco con una torcia a manovella non piu' grande di un accendino e morire di paura ogni volta che si sente un fruscio (le leggende di pellegrini aggrediti dai cani randagi iniziano a moltiplicarsi e in certe situazione distinguere cappuccetto rosso da una storia vera e' abbastanza complicato).
Oppure, sorridere a un coreano nel bel mezzo di un'antica strada romana significa imbarcarsi in quattro ore di estenuante conversazione in una lingua di sua invenzione che raramente somiglia all'inglese (qualche perla: Did u af brocfost? Hai fatto colazione? Ar u in pen? Ti fa male qualcosa? Rural perso senter? Espressione non pervenuta).
Infine, prendere una deviazione verso il cammino originale allunga la strada di parecchi chilometri (a furia di deviazioni arrivero' a Santiago piu' tardi degli altri) e ti porta in una strana comune olandese insieme alla pellegrina pazza.
Vado a socializzare, sembra divertente.
Il coreano mi ha appena portato un'aranciata e ha fatto l'inchino...
Devi dire al coreano Kamsamida' cioe' grazie in coreano bacio argentino by Marcelito
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