Non si e' ancora entrati in Galizia e gia' si incontra il primo pilastrino chilometrico: 152,5 chilometri a Santiago. Da questo punto in poi ne troveremo uno ogni cinquecento metri. Il conto alla rovescia e' cominciato.
Sono contento di essermi fermato a Trabadelo ieri pomeriggio.
La salita al Cebreiro va fatta quando sorge il sole, non prima. Il sentiero attraversa un bosco che e' tutto un cinguettare d'uccelli e un sciabordare d'acqua di montagna.
Cinquecento metri piu' in alto, si raggiunge la piccola chiesa dove si conserva il calice del miracolo e il villaggio con le pallozas, le antiche case dei pastori.
E' merito del vecchio parroco di O Cebreiro se oggi esiste il camino. Trent'anni fa parti' col suo camioncino carico di vernice gialla e disegno' le prime flechas: dai Pirenei a Santiago. Non credo si aspettasse un successo simile.
In Galizia il clima e' diverso. Quasi autunnale. Anche il paesaggio e' diverso: piu' irlandese che spagnolo. E la parlata e' piu' dolce, a tratti ricorda il portoghese.
Scendere a Triacastela e' facile come passeggiare nella Contea degli Hobbit: campi, boschi, colline e alberi giganteschi prima di entrare in paese.
Il numero di pellegrini e' ulteriormente cresciuto.
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