Uova, burro, zucchero, fecola e farina. Un po' di lievito e la scorza di un limone. Sembra facile ma non lo è. Oppure sono io che ho un pessimo rapporto con le torte lievitate. Me la cavo piuttosto bene con le crostate, i semifreddi e i dolci al cucchiaio, ma pan di Spagna, torte margherita e paradiso continuano a sembrarmi un enigma. La torta Vigoni è rimasta identica a se stessa per più di cent'anni. Soffice ma compatta, ricca, profumata e discreta come certe signore di provincia, è la torta paradiso più paradiso di tutte le altre. Ed è pure un'ottima scusa per trascinare fino a Pavia uno dei sette uomini più sexy del mondo nella categoria "dai centodieci chili in su". Settimana prossima si torna in riva al Ticino con
altri mezzi, altra compagnia e altre tentazioni alimentari. Da oggi in poi ci si corica presto e si mangia un sacco di pasta.
Se avete voglia di misurarvi con un grande classico questa
versione della ricetta mi pare ottima (notevoli i consigli).
se mi cimentassi col grande classico poi mi servirebbe un assaggiotore esperto!
RispondiEliminati stai preparando per una maratona?
Fidati, gli assaggiatori non mancano mai! La maratona è domenica prossima. Due settimane fa ero in condizioni perfette, ora non tanto. E poi si prevede pioggia. Vado a farmi un giro sotto l'acqua così mi abituo. Buon inizio di giornata a tutti!
RispondiEliminaMi hai fatto venire fame... :)
RispondiEliminaIo ho provato qualche volta a farla seguendo un librettino di ricette della mitica Petronilla ereditato dalla mia nonna materna, ed è sempre venuta bene. Appena vado a casa dai miei la cerco e te la mando.
RispondiEliminaIn alternativa, prova qui http://ricette.giallozafferano.it/Torta-paradiso.html
Barone: Secondo me ho un forno poco adatto a questo tipo di dolci.
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