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L'estate è alle porte, il caldo incalza e la creatività langue, ma niente paura: questo blog non va in vacanza. E nemmeno il suo autore (se ne riparla tra qualche anno, quando la crisi sarà solo un ricordo e ci saranno molti più soldi da spendere). Non resta che spremersi quel brufolo chiamato cervello e trovare qualcosa con cui intrattenere le masse,
altrimenti uno il blog cosa lo tiene aperto a fare? L'altra notte, mi sono imbattuto nell'ennesima trasmissione per mancati
gourmet col
sommelier carino, bicipite tatuato, corpo abbronzato e sorriso etilico, che delirava di frutti rossi,
barrique, reminiscenze di tabacco, profumo di terra bagnata e immancabili note tanniche finali. Il tutto per un vinello di cui non saprei dirvi nemmeno il nome perché quando si è astemi da prima della maggiore età finisce che a certi dettagli non si presta più la dovuta attenzione. Comunque, visto che l'epigono di Bacco e
Betty Ford continuava a ripetere che siamo tutti
sommelier e che basta allenarsi un po' per imparare a cogliere i sapori, ho deciso di cimentarmi anch'io nell'improbabile esercizio degustatorio. Quindi, eccomi qua, con
tre litri di chinotto e l'entusiasmo dell'autodidatta (cosa non si fa per amore del web 2.0). Per prima cosa bisogna rispondere a una domanda fondamentale: come si beve il
chinotto? Per il vino si usano i calici, coppe o
flûte per lo champagne,
highball e
tumbler per i cocktail, la birra si serve in boccali, liquori e distillati vanno negli
shot.
Ma qual è l'altro modo di bere scuro™? Non resta che provare. Inutile dire che il
metodo Coca-Cola non va affatto bene. Il bicchierone colmo di ghiaccio con spruzzata di limone esalta la bibita di
Atlanta ma uccide il campione nostrano. Non c'è soddisfazione nemmeno a canna o a garganella, non importa che si tratti di lattina o bottiglia. Assolutamente vietata la cannuccia, a meno che non abbiate cinque anni, un vestitino di
piqué e i codini fatti con gli elastici. Impensabile qualsiasi abbinamento gastronomico: il
chinotto è una bevanda autarchica che non ha bisogno di stuzzichini dolci o salati. Per apprezzare il nostro
amaricante agrume occorre solo un bicchiere largo e non troppo alto, come quelli della
Nutella quando eravamo piccoli. Riempitelo per tre quarti, portatelo alle labbra, inclinatelo di 45 gradi fino a sentire che le bolle vi pizzicano il naso,
inspirate e sorseggiate lentamente. Sarete investiti, nell'ordine, da un sapore amaro, come di
medicina, dal ricordo di quella
marmellata asprigna che faceva sempre vostra nonna, da un accenno di
gomma bruciata e poi da quello strano sapore dolciastro che ha la parte scura del
crème caramel...
Come si fa a non amarlo? E quanto avevano ragione gli Skiantos, signora mia,
"un chinotto ogni due ore fa passare il malumore"...
Visualizzazione ingrandita della mappa
Distanza: |
| 25,190 km |
Tempo: |
| 2 06' 00'' |
Velocità media:
| | 12,00 km/h |
km corsi negli ultimi 6 mesi: |
| 1.598,228 |
km corsi negli ultimi 12 mesi: |
| 2.902,436 |
Questo post non l'ho capito...
RispondiEliminaEnrico* mi stupisco di te!
RispondiEliminann andrò in vacanza, ma nn berrò chinotto... che faccio?!?
enri me fai morì.vièqquà che te spiego
RispondiEliminaEnrico: In sintesi, volevo dire che il Chinotto è una piacevole bevanda dal gusto un po' particolare e che per riuscire a descriverne esattamente sapore e modalità di consumo ne ho mandati giù tre litri in poche ore rischiando anche un overdose da caffeina.
RispondiEliminaBlackHole: Possiamo organizzarci per un frullato da Viel :-) Che fine ha fatto il blog?
marcus: Bentornato. Come sono state le vacanze?
IT un frullato da viel nn sarebbe male (benché nn sappia cosa sia viel, ma adoro il frullato)
RispondiEliminami piacerebbe provare anche un altro posto di cui mi hanno parlato: bianco latte, lo conosci?
il blog l'ho cancellato perché nn mi piaceva, sto elaborandone uno nuovo, devo solo vincere la mia pigrizia!
BlackHole: Il frullato rosso di Viel è un'istituzione milanese, come i panzerotti di Luini o leppiaur in un posto qualsiasi. Vabbè che sei un apolide, ma prima o poi dovremo colmare questa tua lacuna. Sono passato davanti a Bianco Latte in via Turati un paio di volte ma non ci sono mai entrato (l'atmosfera ovattata pero' non mi dispiace). I blog non si cancellano! Questa mattina devo andare a correre all'alba con un gruppo di pazzi, vorrei usare la scusa della pigrizia pure io...
RispondiEliminaIeri sera ero a cena a "Le Vent du Nord", non avevo ancora letto il tuo post e ci siamo scolati due bottiglie di di un "BOURGOGNE BLANC ANNIVERSAIRE Louis Latour" io e la Cate siamo usciti piegati in due, ridendo come matti e ringraziando tutti che in quel locale avevamo la "praioriti".
RispondiEliminaVecchie sceme.
Come si mangia colà? E il Latour di che sapeva?
RispondiEliminaoh beh... io che astemio non lo sono molto stato, il chinotto non sono mai riuscito a berlo.
RispondiEliminaFinchè non ho scoperto un cocktail che aveva lo stesso gusto del chinotto. montenegro e cocacola. ha esattamente lo stesso gusto!
Si mangia bene se ti piace la cucina Belga, scegliendo i piatti senza burro (o con poco) si esce anche non troppo appesantiti, a parte le patatine che paiono fritte in un olio che non viene cambiato da 15 mesi o nel burro, il risultato è il medesimo. Il Latour sapeva di... cerco di ricordare il primo bicchiere (non bevo da mesi ed stato fatale), fresco, leggero, non troppo fruttato, mediamente secco. Un signor chardonnay.
RispondiEliminaL'hai visto il film It?
Ah, a Imperia (o Savona?) il chinotto è il pompino, mi sembra appropriato.
Mauro: Non a caso lo fanno con le bucce d'arancia. "Amaro montenegro, un sapore che non ti sbagli". Quanti ricordi: qui lo spot storico e quello attuale. Mi dici che sapore ha?
RispondiEliminaMacsi: La cucina belga esiste? E in cosa consiste? In ogni caso, io già mi privo di tante cose per cui al burro e alle patatine unte non intendo rinunciare, anzi ci voglio costruire sopra il mio regime alimentare. Da quando "fresco", "leggero" e "secco" sono dei sapori? Vabbè l'amore per la sinestesia ma così esageri...
Confermo che la doppia accezione del chinotto vale anche a milanocity
IT nn conoscevo la doppia accezione del chinotto O_o
RispondiEliminaconfermo che la cucina belga esiste e le patatine fritte sono uno dei piatti tipici
bevi fuori dal coro!
RispondiEliminaCHINOTTO RULES!
BlackHole: Questo Belgio comincia a piacermi.
RispondiEliminamarco maria: hasta el quinoto siempre!
IT nn dimenticare che ci sono anche i gaufres e il cioccolato...
RispondiEliminaio ci sono stato lo scorso anno
BlackHole: Se quello belga è cioccolato allora io sono il protagonista di una serie di film della Bel Ami.
RispondiEliminaIT beh loro si credono bravissimi... io ovviamente preferisco il cioccolato made in torino :-)
RispondiEliminaprendetevi una stanza
RispondiEliminaBlackHole: Venchi, Peyrano, Gobino, Pernigotti, Baratti & Milano: tutti molto meglio dei vari Neuhaus, Godiva e simili. Nel tuo soggiorno genovese hai provato Viganotti e Buffa?
RispondiEliminamarcus: Essere golosi è meglio che gelosi.
IT la top ten la guida sicuramente gobino!
RispondiEliminanel mio soggiorno genovese nn ho provato viganotti e buffa, ma posso sempre rimediare!
W LA GOLOSITA'!!!
BlackHole: ti tocca aspettare settembre che i cioccolattai genovesi sono seri e con la stagione calda chiudono. Sabato però mi strafogherò di focaccia. Per caso ci sarai anche tu?
RispondiEliminaIT questo sabato sono a un matrimonio a torino, mi sfonderò ma nn di foccaccia ligure eheh
RispondiEliminaUn post sul chinotto, massimo rispetto. Comunque le patatine belghe sono fritte due volte nello strutto. Il cioccolato per fortuna no, ma mica son famosi per Godiva. Galler è eccezionale, poi c'è il mitico Marcolini (ma lí si entra col libretto degli assegni).
RispondiEliminaBelguglielmo: Io nello strutto friggerei qualsiasi cosa! Per me Galler e Marcolini sono belli da vedere ma non danno soddisfazione al palato. A parte i cioccolattai italiani, gli unici che consiglio sono i portoghesi (ma forse sono bravi soprattutto come pasticceri)
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